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Tassi negativi: non è tutto oro quel che luccica

07/01/2020

L’acquisto di un immobile è da sempre per gli italiani uno degli obiettivi di vita primari, forse quello principale. Per le giovani coppie costituisce a tutti gli effetti il passo decisivo per la creazione di un nuovo nucleo familiare. Per gli investitori rappresenta storicamente il bene rifugio per antonomasia. In altre parole, una casa propria è vista come un punto d’arrivo, un obiettivo fondamentale nella vita di ognuno, anche se soprattutto in passato, l’acquisto di una casa aveva per i più il vincolo dei tassi d’interesse del mutuo molto alti e quindi non risultava così immediato l’investimento da fare. La novità di oggi invece è quella della Jyske Bank... Dalle fredde pianure della Danimarca in autunno è arrivata, infatti, una notizia che ha dell’incredibile: la Jyske Bank - terza banca del Paese scandinavo - fornisce ai propri clienti mutui a 10 anni ad un tasso d’interesse del -0,50%. Hai letto bene, non è un refuso: -0,50%. In pratica, i clienti che stipulano un mutuo a scadenza decennale dovranno restituire nel tempo alla banca meno soldi di quelli che gli sono stati prestati! Questo avvenimento all’apparenza incredibile è, in realtà, soltanto l’ultimo record stabilito dai tassi di interesse sempre più bassi. Infatti, sebbene possa sembrare illogico che le banche prestino i loro soldi con tassi negativi, ci sono almeno tre motivi che possono spiegare quello che è, a tutti gli effetti, un paradosso. Andiamo a vedere quali sono. 1) In primo luogo, molte banche sono disposte ad accettare una perdita minima prestando denaro a tassi negativi, piuttosto che rischiare una perdita maggiore concedendo prestiti a tasso più alto nei confronti di clienti che potrebbero non onorare il debito. In questo caso specifico, va sottolineato che in Danimarca i mutui residenziali sono gestiti da istituti di credito immobiliari speciali, che emettono obbligazioni garantite e gestiscono le insolvenze. Tali obbligazioni sono considerate molto stabili, alla stregua di quelle statali, ed il più delle volte è un fondo pensione che, dopo aver ottenuto tutte le informazioni finanziarie sullo specifico mutuatario prima di accettare l’accordo, sottoscrive l’obbligazione perché gli consente di "parcheggiare" il denaro a tassi non negativi e di ottenere, quindi, anche  una maggiore diversificazione del rischio. 2) In seconda istanza, va considerato che attualmente oltre 17 miliardi di obbligazioni mondiali presentano un rendimento negativo. Questa situazione è alla base dell’anomalia per cui banche come Jyske possano prenderle in prestito a costi così bassi da essere poi in grado di offrire tassi ipotecari flat o addirittura inferiori allo zero. 3) Infine, bisogna tenere conto del fatto che i mutui con tasso inferiore allo zero potrebbero richiamare migliaia di clienti ai quali la banca potrebbe vendere anche altri prodotti, ad esempio quelli assicurativi ad alto margine.

Per quanto strano, il caso di Jyske Bank non è isolato

Al contrario, sembra che Nordea offra mutui a 20 anni a tasso fisso... a interesse ZERO! E sulla stessa linea d’onda va, infine, segnalato il caso svizzero: nel 2016 il governo elvetico ha invitato i suoi cittadini a ritardare il pagamento delle tasse il più a lungo possibile per evitare di pagare i tassi di interesse negativi su tali saldi.

Ma andiamo a vedere i punti dolenti, quelli che forniscono una spiegazione di tale situazione

Sebbene ai privati cittadini possa sembrare un buon affare, il fenomeno dei tassi di interesse negativi non è necessariamente una cosa positiva. In realtà, è il risultato della riduzione del tasso di interesse sui depositi - ossia dell’interesse che le banche percepiscono sui loro depositi overnight (per la durata di un giorno lavorativo) presso la Banca Centrale - operata dalla Banca Centrale Europea nel 2014. L’obiettivo di tale operazione era quella di “costringere” le banche a prestare più denaro alle imprese ed ai consumatori per far ripartire l’economia del Vecchio Continente, ancora in fase stagnante a causa della crisi finanziaria globale. Ma ad oltre cinque anni di distanza, i tassi di interesse della BCE sono ancora negativi ed i rendimenti della maggior parte dei titoli di Stato dell’UE - ovvero del guadagno che gli investitori ottengono acquistando il debito pubblico di un Paese - presentano anch’essi il segno meno, poiché considerati scommesse sicure.

Sembra che i tassi negativi stiano diventando la norma

Le istituzioni e i governi stanno incentivando i cittadini a consumare, invece di risparmiare. In pratica, stanno pagando le persone affinché si indebitino, invece di stimolarle a collocare il loro capitale in investimenti produttivi. La mancanza di  profittabilità degli investimenti obbligazionari viene poco percepita dal risparmiatore come se l’onda lunga di decenni in cui si ottenevano rendimenti sicuri e facili negassero la realtà. Gli investitori a reddito fisso vivono quindi tempi difficili, ma ciò non significa che non vi siano alternative. Un'alternativa è proprio quella della “ricomposizione di portafoglio”, cioè di indirizzare i risparmi verso investimenti progressivamente più diversificati e far giungere, per questa via, risorse all’economia reale. Bisogna prendere in considerazione un approccio di investimento gestito attivamente per massimizzare il reddito nel modo più appropriato gestendo il rischio. Il mondo sembra essersi capovolto ed è per questo che, prima che gli eccessi dei tassi negativi presentino il conto, è di fondamentale importanza parlarne con il tuo consulente di fiducia.   Rosario Daniele Iemulo