Lavorare per me significa puntare al meglio!
Benvenuta, benvenuto nel mio blog.Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.
Scoprirai i vantaggi della pianificazione patrimoniale, sarai aggiornato sulle ultime notizie finanziarie e potrai conoscere meglio me e il mio lavoro.
Utilizza il mio blog per accrescere la tua cultura finanziaria e comprendere meglio il mondo della finanza personale, io offro informazioni precise, puntuali e concrete, sorrette da dati certi.
Se anche tu punti al meglio seguimi!
Successione e conti correnti: le conseguenze del mancato assenso di tutti gli eredi
16/06/2025

Quando si affronta la perdita di una persona cara, spesso ci si ritrova catapultati in un mondo di adempimenti legali e pratiche bancarie che possono diventare fonte di stress. Tra queste, una delle questioni più delicate riguarda l’accesso al conto corrente del de cuius. È proprio in questa fase che sorge una domanda fondamentale: cosa succede al conto corrente del de cuius?
Cosa accade al conto bancario dopo il decesso
Al momento del decesso, la banca congela il conto intestato alla persona scomparsa. Questa procedura si applica sia ai conti individuali che a quelli cointestati.Anche nel caso di cointestazione, l’altro intestatario potrebbe vedere limitata la possibilità di operare sul conto, a meno che non esista una clausola di sopravvivenza o condizioni particolari definite in fase di apertura.
Il congelamento non dipende dall’importo presente sul conto, ma dalla necessità di tutelare tutti i potenziali eredi e assicurare che il patrimonio venga gestito in modo corretto. Finché non viene definita la successione, e tutti gli aventi diritto non danno il proprio consenso, il conto resta bloccato.
Il ruolo fondamentale dell’accordo tra eredi
Il patrimonio depositato in banca rientra a tutti gli effetti nell’eredità. Per questo motivo, l’istituto di credito richiede l'assenso unanime di tutti gli eredi legittimi o testamentari prima di procedere con il rilascio dei fondi. Anche la mancata firma di un solo erede può bloccare l'intera procedura.Questo approccio mira a prevenire prelievi arbitrari e garantisce trasparenza. Per la banca, inoltre, è una misura di autotutela: agire senza il benestare di tutti potrebbe esporla a responsabilità legali.
Quali documenti servono per la banca
Per ottenere lo sblocco delle somme, è necessario fornire alla banca una serie di documenti ufficiali. Tra i principali ci sono:- il certificato che attesta il decesso del titolare del conto
- una dichiarazione che identifica gli eredi, redatta sotto forma di atto notorio o documento sostitutivo
- la dichiarazione di successione presentata all’Agenzia delle Entrate
- eventuali copie del testamento o sentenze di accettazione
- i documenti identificativi e fiscali di tutti gli eredi
Tempistiche: quanto bisogna aspettare
Se non ci sono problemi, e tutti i documenti risultano completi, lo sblocco può avvenire in un periodo che va da due a sei settimane. Tuttavia, la presenza di un erede che non partecipa attivamente può allungare enormemente i tempi. Nei casi più complessi, si parla anche di dodici mesi o oltre.Le tempistiche dipendono anche dalla chiarezza della situazione patrimoniale, dalla presenza di eventuali testamenti contestati, e dalla capacità degli eredi di trovare un’intesa. In sostanza, più c’è dialogo e trasparenza, più il processo può essere snellito.
Le difficoltà quando manca una firma
Non sempre gli eredi collaborano. A volte uno di loro si rifiuta di accettare formalmente l’eredità e quindi ostacola, di fatto, l’accesso al conto corrente; altre volte il problema è logistico, ad esempio quando l’erede vive all’estero o è irreperibile. In alcuni casi, invece, l’erede non compie alcun atto: non accetta, ma nemmeno rinuncia all’eredità, lasciando la situazione in una zona grigia giuridica.
Anche se la legge non impone la firma fisica in banca, nella pratica gli istituti di credito spesso richiedono una dichiarazione scritta firmata da tutti gli eredi – o documentazione equivalente – che autorizzi lo sblocco del conto e sollevi la banca da responsabilità future.
In assenza di questo consenso unanime, la banca non procede, bloccando di fatto l’accesso alle somme, anche quando gli altri eredi hanno già presentato la documentazione successoria.
I familiari si trovano quindi a fronteggiare un limbo legale che può protrarsi per mesi, se non addirittura anni.
Motivazioni dietro un eventuale rifiuto
Le motivazioni possono essere molteplici. C'è chi teme di ereditare anche debiti, chi vuole ottenere vantaggi personali bloccando tutto, o chi semplicemente non si fida degli altri coeredi. In alcune circostanze, il rifiuto deriva dal desiderio di impugnare il testamento.
Va poi considerata l’eventuale presenza di eredi incapaci di agire legalmente, come minori o persone sotto tutela. In questi casi, servono autorizzazioni specifiche da parte del giudice tutelare, che inevitabilmente allungano i tempi.
Come procedere se un erede non collabora
Quando la situazione si blocca a causa di un erede non collaborativo, è fondamentale agire con attenzione. Il primo passo utile è una comunicazione ufficiale, una sorta di sollecito che inviti l’erede a manifestare le proprie intenzioni. Se questo non basta, si può passare alla diffida legale, redatta da un avvocato e inviata formalmente.
Nei casi più gravi o nei silenzi prolungati, si può coinvolgere il tribunale. Il giudice, valutata la documentazione e le circostanze, può autorizzare lo sblocco del conto o nominare un curatore per l’eredità giacente. Anche la mediazione familiare rappresenta una via interessante: un professionista imparziale può aiutare le parti a superare divergenze e trovare un’intesa.
Alcuni optano per soluzioni parziali, come la divisione anticipata di beni non contestati, in attesa di risolvere la questione del conto bancario. Tuttavia, è essenziale evitare accordi verbali o iniziative autonome: ogni passo dev’essere formalizzato e tracciabile.
Implicazioni legali per chi blocca l’eredità
Un erede che ostacola deliberatamente la procedura può trovarsi in una posizione difficile. Il danno che provoca agli altri aventi diritto non è solo morale, ma anche concreto. Potrebbero infatti mancare fondi per spese necessarie, come la liquidazione di imposte o il pagamento delle esequie.
In certe circostanze, la sua condotta può essere inquadrata come lesiva dei diritti altrui. Alcuni eredi, esasperati, decidono di intraprendere azioni giudiziarie per chiedere un risarcimento o ottenere un provvedimento sostitutivo. Si tratta di percorsi lunghi, ma a volte inevitabili.
Quando l’erede è irrintracciabile o deceduto
Può capitare che un erede non sia semplicemente negligente, ma impossibilitato a intervenire. Succede, ad esempio, se vive all’estero senza contatti con la famiglia, oppure se è venuto a mancare senza che siano stati nominati i suoi successori.
In questi casi, si può richiedere la nomina di un curatore speciale che agisca nell’interesse della successione. È anche possibile attivare strumenti di pubblicità legale, come l’affissione di avvisi pubblici, per tentare di rintracciare gli eredi sconosciuti. Tutto questo, però, richiede tempo, costi e il supporto di un legale esperto.
Prevenire è meglio che curare
Affrontare in anticipo il tema della successione può evitare ai propri cari situazioni spiacevoli e lunghe battaglie legali. Predisporre un testamento redatto con chiarezza, affidarsi a un notaio per definire i passaggi successori, e distribuire i beni in modo equilibrato sono tutte mosse intelligenti.
Oltre al testamento, è utile non accentrare tutto il proprio patrimonio su un unico conto. Meglio diversificare e, in certi casi, cointestare alcune posizioni con chi si vuole tutelare. Il dialogo con i familiari, inoltre, può disinnescare in anticipo potenziali litigi e fraintendimenti.
Strumenti come le donazioni in vita o i trust familiari possono risultare utili, soprattutto quando il patrimonio è consistente o quando si vogliono fissare regole precise per la gestione futura dei beni. In ogni caso, pianificare oggi significa offrire serenità domani.
Non aspettare che il problema si presenti per correre ai ripari. Agisci ora, in questo modo, proteggerai te stesso e chi ami da inutili stress, conflitti e complicazioni.
Se vuoi approfondire il tema, contattami per una consulenza gratuita. Clicca qui!