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Liquidità in conto: e se la banca mi chiude il conto?

19/04/2021

In un passato, neppure troppo lontano, tante banche lottavano a colpi di promozioni per accaparrarsi un cliente con tanta liquidità, ma, oggi che la situazione è cambiata occorre fare i conti con scenari molto diversi. Chi si sarebbe immaginato che per mantenere depositati i propri risparmi sul conto corrente si dovesse pagare o addirittura si venisse invitati a trasferire la liquidità presso altre banche? Ha fatto scalpore la scelta di Fineco di chiudere il conto a quei clienti che lo utilizzano esclusivamente per depositarvi la liquidità ma dobbiamo dire che in Europa molte banche, già da oltre un anno, fanno pagare una commissione dello 0,50% sui depositi sopra i 100.000 euro. Anche in Italia, diversi istituti bancari, tra cui Unicredit, Bper, Bnl hanno introdotto una commissione sui conti delle persone giuridiche sulle giacenze superiori ad una determinata cifra. Ma quali sono le ragioni di questo cambio di rotta? Come sappiamo, la Bce, nel tentativo di sostenere l’economia, ha adottato da tempo una politica monetaria espansiva che ha avuto il merito da una parte di immettere liquidità nel sistema economico (anche se chi ha beneficiato di questa liquidità non l’ha investita ma l’ha depositata sul conto corrente) e dall’altra di ridurre i tassi interbancari come l’Euribor, il tasso utilizzato dalle Banche per le operazioni di finanziamento, attualmente al – 0,553%. Per cui, la prospettiva che si mantenga su tali livelli ancora per svariati mesi (come da analisi macroeconomiche di Bce), ha determinato un impatto sfavorevole sull'attività di gestione della liquidità da parte delle banche, con particolare riferimento a quella depositata dai clienti sul conto corrente specie se per lunghi periodi, rendendola di fatto ancora più onerosa (secondo gli ultimi dati di ABI sui conti correnti delle banche italiane sono depositati 1.740 miliardi di Euro). euribor   Il risultato della scelta degli italiani di tenere fermi i propri risparmi sul conto corrente, risulta opposto a quello desiderato perché, in questo modo, tenendo bloccati i soldi ci si ritrova più poveri. Negli ultimi vent'anni, tutto sommato, l'inflazione non è stata poi tanto alta, ha viaggiato intorno al 2% o giù di lì e sempre negli ultimi vent'anni abbiamo avuto una situazione dove l'economia mondiale, rappresentata col famoso indice Morgan Stanley World Index, nonostante tutto quello che è successo in termini di eventi negativi, ha conseguito un ritorno del 600% mentre dall'altra parte l'inflazione solo per l'effetto della capitalizzazione composta ha eroso il potere d'acquisto di circa il 34% per chi avesse tenuto la liquidità sul conto. inflazione   Facciamo un esempio per rendere bene l’idea. Immaginiamo di avere due cugini, uno che vive negli Stati Uniti e uno in Italia, che vent'anni fa hanno ricevuto in eredità 1000 euro. Gli americani, come sappiamo, spendono di più di noi così, quando l’italiano ha ricevuto quei 1000 euro, ha detto: intanto me li metto da parte perché “non si sa mai” e poi vediamo cosa succede. Il cugino americano, invece, vedendosi arrivare l’eredità ha detto: fantastico, intanto 500 euro me li spendo e gli altri 500 li investo sull’economia del mondo. Negli anni l'americano ha continuato a tenere i soldi investiti lì e l’italiano invece ha continuato tra un disastro e l'altro a dire “ma non mi fido… non lo so… non è il momento migliore per investire” quindi ha continuato a tenere i suoi 1000 euro sul conto corrente. Oggi l'italiano, che apparentemente è molto più virtuoso di suo cugino americano, si ritrova con 660 euro come potere d'acquisto mentre il cugino americano, più cicala perché ne ha pure spesi subito la metà, se ne ritrova 3500. Gli americani hanno una propensione al risparmio molto bassa e di consumo alta, al contrario degli italiani, ma il risultato è che i risparmiatori americani sono diventati più ricchi mentre invece noi no. Perché? Quei pochi risparmi che accantonano gli americani li fanno lavorare investendoli nell’economia reale attraverso gli indici azionari… mentre noi italiani, se potessimo, li terremmo ancora sotto il materasso. Nel grafico sotto notiamo quanto abbia reso la liquidità parcheggiata sul conto e quanto se investita nell’economia reale attraverso l’indice azionario globale. liquidita   Proviamo a comparare i rendimenti di 100.000 euro investiti negli ultimi 10 anni nelle diverse forme di impiego. rendimenti   Se poi consideriamo il rendimento reale al netto dell’inflazione degli ultimi 10 anni la liquidità ci ha fatto perdere soldi in termini di potere d’acquisto. Ecco questa è la tragedia finanziaria che si è consumata non solo negli ultimi 10 anni, ma da sempre e che rischia di essere aggravata da quello che succederà nei prossimi anni perché è evidente che siamo di fronte ad uno scenario con un’inflazione prevista al rialzo rispetto agli ultimi anni che poi è quello che vogliono anche i governi e le banche centrali. Quindi come si deve comportare il singolo risparmiatore ed investitore? Nessuno può prevedere l’andamento dei mercati, quando è il momento migliore per investire o sapere con esattezza quanto renderà un determinato investimento, ma c’è una certezza, in uno scenario di tassi bassi, il conto corrente non produrrà remunerazione e la liquidità perderà valore nel tempo. È sempre più evidente, quindi, che per ottimizzare e rendere maggiormente efficiente la gestione delle nostre finanze sia assolutamente necessario pianificare realizzando passo dopo passo i nostri obiettivi, bilanciando adeguatamente protezione e assunzione di rischio oltre al corretto orizzonte temporale. Muoversi per tempo con una strategia ben definita può fare la differenza per evitare il più grande esproprio di ricchezza causato dalla perdita di valore dei tuoi risparmi.   Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà.   Rosario Daniele Iemulo