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Le avversità fanno parte del successo

01/02/2022

In questo periodo non particolarmente felice per gli investitori, voglio raccontare la storia di tre uomini divenuti straordinari, grazie al loro diverso modo di far fronte alle situazioni difficili. Utilizzeremo questi esempi di vita per trarre alcuni insegnamenti importanti per la gestione dei nostri risparmi.  

Il viaggio in mare di Robin Knox-Johnston

La prima storia si svolge nel 1968 quando Robin Knox-Johnston viaggiò in mare per 315 giorni navigando da solo, senza mai fermarsi, intorno al mondo. Erano partiti in nove ma arrivò solo lui; i media la ritenevano un’impresa impossibile nonostante la sua preparazione come velista e oltre dieci anni di attività nella Marina Mercantile e nella Royal Navy. Robin costruì da solo buona parte della sua barca pertanto la conosceva nei minimi dettagli sia dentro che fuori. Durante l’attraversamento di Capo Horn nel Sud America, onde enormi e una tempesta di vento rovesciarono la sua imbarcazione, recando seri danni al timone e facendogli perdere la scorta di acqua dolce. Robin tuttavia non si fece prendere dal panico, pensando alla soluzione con rinnovata energia: aveva ancora delle lattine di birra, e le vele per raccogliere l'acqua piovana. Ci sarebbero stati molti altri problemi durante il viaggio, tra cui la perdita della connettività radio per oltre due mesi, ma alla fine Robin riuscì ad arrivare a destinazione a Falmouth nel Regno Unito, centrando il suo obiettivo.  

Il Miracolo sull'Hudson

La seconda storia la ricorderete in molti, si svolge il 15 gennaio 2009 quando il volo US Airways 1549 è atterrato nel fiume Hudson. Era una giornata molto fredda a New York. Il volo, decollato dall'aeroporto La Guardia e diretto a Charlotte era pilotato dal capitano Sully Sullenberger, pilota molto esperto formatosi nella US Air Force Academy, ufficiale di addestramento nell'esercito, con esperienza su caccia a reazione. Dal 1980 scelse la vita civile, pilotando aerei commerciali per quasi 30 anni prima di quel gelido giorno di gennaio. L'aereo, decollato da soli due minuti, si trovava a 800 metri d'altezza quando avvenne l'impatto con uno stormo di volatili che mise fuori uso entrambi i motori. Il capitano con un rapido processo mentale vagliò tutte le possibilità: non c'era tempo di ritornare all'aeroporto né di raggiungerne un altro, né di cercare un punto a terra dove atterrare in una delle zone più popolose degli Stati Uniti. L'aereo, con due motori fuori uso, stava perdendo quota. Bisognava atterrare subito e l'unica soluzione possibile anche se rischiosissima, era l'Hudson. Il fiume divenne la pista per un aeroplano lungo 37,6 metri e una apertura alare di 34. Sullenberger, con coraggio e sangue freddo, salvò 155 vite umane, compresa la sua. L'evento passò alla storia come il "Miracolo sull'Hudson". La bravura del pilota è stata la sua capacità di non andare nel panico, di rimanere concentrato e fiducioso sull’azione che ha deciso di intraprendere per tentare il salvataggio di tutti, eliminando ogni interferenza.  

L'editoriale di Warren Buffett

Infine la terza storia ha per protagonista il celebre imprenditore ed economista Warren Buffett che il 16 ottobre 2008 scrisse un editoriale sul New York Times dal titolo: “Buy American. I am”. Premettendo di non sapere la direzione a breve che avrebbe preso il mercato azionario, ha scritto un articolo dallo spirito decisamente ottimista mentre l'intero sistema finanziario stava crollando e l'S&P 500 era sceso di oltre il 40% dal suo massimo di appena un anno prima. L'economia statunitense stava vivendo la sua peggiore recessione dalla Grande Depressione del ’29.
“Il mondo finanziario è un pasticcio, sia negli Stati Uniti che all'estero… Nel breve termine, la disoccupazione aumenterà, l'attività imprenditoriale vacillerà e i titoli dei giornali continueranno a fare paura. Quindi... ho comprato azioni americane. Come mai? Una semplice regola determina il mio acquisto: sii pauroso quando gli altri sono avidi e sii avido quando gli altri hanno paura. E sicuramente, la paura è ormai diffusa, attanagliando anche gli investitori più esperti. A dire il vero, gli investitori hanno ragione a diffidare di entità altamente indebitate o aziende in posizioni competitive deboli. Ma i timori riguardo alla prosperità a lungo termine delle numerose aziende solide della nazione non hanno senso. Queste aziende subiranno davvero un singhiozzo di guadagni, come hanno sempre fatto. Ma la maggior parte delle grandi aziende stabilirà nuovi record di profitto tra 5, 10 e 20 anni. In breve, le cattive notizie sono le migliori amiche di un investitore. Ti consente di acquistare una fetta del futuro dell'America a un prezzo ridotto. Le azioni quasi certamente sovraperformeranno la liquidità nel prossimo decennio, probabilmente in misura sostanziale. Quegli investitori che ora si aggrappano ai contanti scommettono di poter pianificare in modo efficiente il loro trasferimento in un secondo momento.” 
  Buffett aveva 78 anni nell'ottobre 2008 e aveva vissuto molti ribassi del mercato. Sapeva che le cose sarebbero migliorate di nuovo, ma quando la notizia si fosse rivelata positiva, l'occasione sarebbe stata persa ("se aspetti i pettirossi, la primavera sarà finita"). Col senno di poi, queste parole non avrebbero potuto essere più profetiche. Da quella nota "Buy American", l'S&P 500 è aumentato di oltre 6 volte rispetto a un guadagno inferiore al 5% per i buoni del tesoro.  

Dalle tre storie impariamo che:

  • Il mare piatto non fa per i grandi velisti.
  • I cieli sereni non fanno per i grandi piloti.
  • I mercati calmi non sono per i grandi investitori.
  Essere grandi richiede impegno, concentrazione e saggezza che derivano solo dal superamento delle avversità lungo la strada.   Negli ultimi tempi ci siamo goduti i mercati calmi mentre adesso siamo in una situazione più volatile ed è bene ricordare che quando il mare si fa agitato, quando il cielo si fa scuro, quando i mercati sono in movimento è li che sta la grandezza senza farsi imprigionare dal presentismo che offusca la visione di lungo periodo. Vince non chi azzecca una previsione, ma solamente chi sa tenere a bada l’emotività, mantiene lo sguardo sugli obiettivi di lungo termine, orienta i comportamenti sulla base di adeguate informazioni e, soprattutto, chi si confronta con un esperto di fiducia che lo può aiutare a tenere i piedi saldamente piantati nel terreno della concretezza, ovvero della fedeltà al metodo e del controllo delle emozioni.     Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà.     Rosario Daniele Iemulo Private Banker da oltre vent’anni | San Felice Milan