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Investitore fai-da-te? Ahiahiahi…

16/02/2024

Google è il nostro compagno di fiducia, la bussola moderna che ci guida attraverso le scelte quotidiane, dalla selezione di elettrodomestici alle lezioni di chitarra. Lo stesso spesso succede anche per gli investimenti finanziari dove molti si affidano a consigli presi da articoli online, cercando parole chiave come “miglior investimento”, “come investire online", “il miglior titolo sui cui investire”.

Tuttavia, quando si tratta di investimenti finanziari, la strada può rivelarsi più intricata di quanto sembri e potrebbe portare a risultati meno esaltanti di quanto immagini. Guardando ai numeri, secondo Dalbar Inc., società di ricerca finanziaria statunitense e JP Morgan, “l'investitore fai-da-te”, in 20 anni (dal 2002 al 2021), ha ottenuto un rendimento annuale medio del 3,6%. Non male vero? Ma questo risultato è stato sensibilmente inferiore a quello dei principali indici.

Immaginiamo che un investitore avesse distribuito il  denaro tra tutti i titoli esistenti di un indice, senza fare scelte specifiche, il risultato sarebbe stato superiore. Ad esempio, optando per le obbligazioni, basandoci sui numeri del Bloomberg US Aggregate Bond Index, avrebbe ottenuto il 4,3% annuo. 

Prendiamo il caso di un portafoglio bilanciato 60/40, l'investitore  avrebbe ottenuto un rendimento del 7,4%. Mentre con un approccio, con distribuzione inversa 40/60, avrebbe ottenuto il 6,4%. 



Fonte: JP Morgan Asset Management, Dalbar Inc. Dati in dollari, patrimonio generato da inizio 2002 a fine 2021


Le ragioni di questa differenza?


Le ragioni dietro il divario tra gli investitori “fai-da-te” e le strategie più ponderate dipendono principalmente da emozioni contrastanti: eccessiva fiducia in sé stessi e una paura spesso irrazionale.
Gli investitori “fai-da-te”, spinti dalla fiducia eccessiva in se stessi tendono a sopravvalutare le proprie competenze e la capacità di analizzare gli scenari economici. Si illudono di avere il controllo completo sul destino dei loro investimenti, trascurando il fatto che il mercato finanziario è spesso imprevedibile e influenzato da variabili in continua evoluzione.
Può sembrare entusiasmante all'inizio, ma senza una direzione chiara, il rischio di finire in acque pericolose è sempre in agguato, pronto a coglierli di sorpresa.

Allo stesso tempo, la paura, compagna insidiosa di ogni investitore, può assumere proporzioni irrazionali spingendoli a compiere azioni impulsive portando spesso disinvestimenti prematuri privandoli  delle opportunità di ripresa.

La tentazione di seguire l'istinto può condurre a scelte che vanno contro una strategia di investimento a lungo termine, minando la stabilità del portafoglio. Questi elementi psicologici, apparentemente innocui, possono trasformarsi in banchi di nebbia che oscurano la vista chiara del successo finanziario.

Ma c’è un'altra ragione che non gioca a favore dell’investitore “fai da te” ed è di natura oggettiva: il mondo degli investimenti, soprattutto azionari, non è democratico perché il titolo azionario medio di un indice, come ad esempio l'S&P 500, mostra una performance inferiore rispetto all'indice stesso. Questo significa che l'investitore “fai-da-te”, affrontando queste enormi disuguaglianze, a meno che riesca ad indovinare sempre il titolo o strumento migliore, rischia di sbagliare più spesso di quanto possa intuire. Scegliere un'azione in modo casuale o basandosi su competenze che si ritiene di avere si è quasi sicuramente destinati a risultati inferiori rispetto agli indici principali.

Sei un investitore “fai-da-te”? Ahiahiahi... Il noto proverbio “Chi fa da sé, fa per tre” potrebbe sembrare un mantra universale ma quando si tratta di gestire il proprio denaro, questa regola potrebbe rivelarsi illusoria, pericolosa ed anche costosa pertanto potrebbe essere il momento per  riflettere se questo è il percorso giusto per te o preferire avere al tuo fianco una guida esperta.

La risposta potrebbe fare la differenza tra una navigazione incerta e un viaggio finanziario di successo.

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