Vi siete mai trovati faccia a faccia con un leone affamato?
Per alcuni investitori, una flessione temporanea del mercato rappresenta proprio questo:
«Il mercato scende, io mi trovo solo davanti al leone… cosa faccio? Lotto o scappo?».
Le
emozioni spesso dominano
il processo decisionale e durante le turbolenze di mercato è facile che anche gli investitori più esperti, che dovrebbero avere una prospettiva a lungo termine, si concentrino solo sui rischi percepiti a breve termine.
Il risultato? Ansia o addirittura, nei casi più estremi, vendita di panico.
I lettori abituali di questo blog e della newsletter “
Oggi ti parlo di…” sanno che situazioni del genere fanno parte della storia dei
mercati finanziari.
Abbiamo già affrontato situazioni simili con grande razionalità dato che non basiamo la nostra strategia di investimento su movimenti di mercato a breve termine, sulle
chiacchiere quotidiane dei guru di turno o tweet casuali.
Se sei investito in
asset azionari dovresti sapere che è la natura dei mercati a salire e scendere nel breve periodo,
ma è importante separare la volatilità dal rischio.
La
volatilità descrive semplicemente il grado di variazione del prezzo in un determinato periodo di tempo, il
rischio si riferisce ad esempio alla possibilità di perdere parte o tutti i tuoi soldi in modo permanente. Oppure può anche riferirsi al rischio di non raggiungere i tuoi obiettivi di investimento o di sottoperformare l'inflazione come attualmente.
La buona notizia è che volatilità e rischio possono essere gestiti e questo periodo di alta volatilità che stiamo attraversando è un buon momento per controllare lo stato di salute del tuo portafoglio.
Se sei preoccupato per il tuo portafoglio, ecco le domande che dovresti porti per affrontare senza ansia i mercati volatili.
1. Il tuo portafoglio è diversificato?
Probabilmente l'hai sentito un milione di volte:
diversificare, diversificare, diversificare.
Numerosi studi dimostrano che l'asset allocation rappresenta oltre il 90% dei rendimenti dell'investimento e la corretta diversificazione ne è parte integrante.
Ammettiamolo, diversificare i propri investimenti è molto più complicato che investire in poche cose che si conoscono, ma una maggiore diversificazione si traduce anche in un rischio inferiore. Quindi, un buon inizio è possedere un mix di azioni nazionali ed estere, obbligazioni, materie prime.
2. Hai la giusta riserva di liquidità per i periodi di alta volatilità?
La
liquidità deperisce nel tempo per via dell’inflazione e il risultato è quello di diventare più povero perché il potere d’acquisto diminuisce ed è qui che si parla di rischio.
Dall’altra parte, dà la possibilità di cogliere le
opportunità che il mercato presenta aggiungendo posizioni su investimenti di qualità a prezzi più convenienti.
In questo caso si avranno molte opportunità di rialzo quando il mercato si riprenderà e sarà fondamentale tenerne una parte di liquidità non superiore comunque al 10-15%.
3. Quali sono le dimensioni della tua posizione?
Qui ci riferiamo a quanto pesa ciascuna posizione all'interno del tuo portafoglio (la percentuale o l'importo in Euro del tuo investimento). Una regola semplice è: se una posizione viene interrotta dal tuo portafoglio, la tua perdita massima non dovrebbe essere superiore al 5% del valore del tuo portafoglio.
4. Hai un'allocazione di qualità?
Investi in società con bilanci in ordine, valutazioni interessanti, utili costanti e solide prospettive di crescita.
Per la componente obbligazionaria hai fatto i conti con la tendenza dei tassi di interesse in risalita perché il rischio peggiore è trovarti con titoli di Stato o altre obbligazioni particolarmente sensibili all’aumento dei tassi. In questo caso le perdite sarebbero difficili da recuperare.
Se ti attieni ai punti visti sopra, sarai in grado di sovraperformare l'investitore medio, limitare le tue perdite e sarai pronto per tutto ciò che il mercato ti offrirà...
Dopo questa attenta analisi è il momento di "controllare" le tue potenziali perdite ed emozioni
Dal 1932 ad oggi l’indice azionario americano, l'S&P 500 ha registrato 13 mercati ribassisti (diminuzioni di almeno il 20%) e la perdita media è stata di circa il 35%.
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Fonte: CNBC[/caption]
Quindi, per sottoporre a stress test il tuo portafoglio, applica una perdita del 35% alla tua quota azionaria.
Ad esempio, supponiamo di avere 100.000 Euro di asset, e di destinare il 50% alle obbligazioni e il 50% alle azioni. Un calo del 35% delle azioni significa che il portafoglio potrebbe presentare per un certo periodo di tempo limitato una valorizzazione di 17.500 Euro in meno.
Qui non consideriamo la componente obbligazionaria anche se ad oggi è quella più complicata da gestire e da attenzionare.
Arrivato a questo punto prova a rispondere alle seguenti domande:
Riesco a sopportare una perdita del genere?
Riuscirò a dormire la notte?
Ho a disposizione il giusto tempo per recuperare questa potenziale perdita?
Se una delle risposte è no, allora dovresti
rivedere la tua asset allocation e ribilanciare il tuo portafoglio oltre a rivedere le tue aspettative.
Nessuno sa come si muoverà il mercato a breve termine e l'accresciuta volatilità potrebbe continuare ed è proprio qui che risulta fondamentale attenersi al piano di investimento, avere una corretta diversificazione del portafoglio e un metodo efficace.
Ricorda, 13 mercati rialzisti hanno seguito ciascuno dei precedenti 13 mercati ribassisti. E tutti hanno portato l'S&P 500 a nuovi massimi.
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Fonte: CNBC[/caption]
Per concludere, se i periodi di incertezza e volatilità dei mercati finanziari ti tengono sveglio la notte, prova subito lo stress del tuo portafoglio.
In questo modo, non andrai nel panico se le cose peggiorano e sarai ben preparato per eventuali deviazioni che si presenteranno lunga il tuo viaggio di creazione della ricchezza.
Il successo del tuo investimento dipende in larga misura da come reagisci agli eventi e da come utilizzerai a tuo vantaggio la qualità intrinseca del mercato azionario, la volatilità.
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Rosario Daniele Iemulo
Private Banker da oltre vent’anni | San Felice Milano