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Fondo fiduciario vivente per figli: cos'è e perché potresti averne bisogno
19/04/2025

Quando pensi al futuro dei tuoi figli, la mente corre veloce: scuola, università, casa, sicurezza economica. Magari hai già pensato a un’assicurazione, a un libretto di risparmio o a un investimento a lungo termine. Ma hai mai sentito parlare del fondo fiduciario vivente per figli?
Non è un argomento da “grandi ricchi” o da esperti di finanza. Anzi, è una scelta concreta e sempre più usata da chi vuole garantire ai propri figli un futuro protetto, anche in situazioni delicate o imprevedibili.
La parola “vivente” significa semplicemente che viene istituito quando sei ancora in vita, a differenza di altri strumenti che si attivano solo alla tua morte, come il testamento.
È come dire: “Questi beni li metto da parte oggi, in mani fidate, per farli crescere e tenerli al sicuro, così che un domani possano servire ai miei figli nei momenti importanti della loro vita”.
Ora, immagini di volerli proteggere da situazioni impreviste, da scelte sbagliate quando saranno grandi o anche solo garantire che quei beni vengano usati esclusivamente per il loro bene, senza dispersioni, intoppi legali o decisioni affrettate. È qui che entra in gioco il fondo fiduciario vivente.
In pratica, sei tu – in qualità di disponente – a decidere volontariamente di trasferire certi beni a una persona o a un ente chiamato fiduciario, che si prenderà carico della loro gestione.
Questo passaggio non è una cessione definitiva e cieca: al contrario, viene regolato da un atto scritto, l’atto istitutivo del fondo, che puoi personalizzare in ogni suo aspetto.
Inoltre, puoi scegliere se il fondo sarà:
Infine, c’è un aspetto molto interessante che spesso viene trascurato: il fondo fiduciario vivente può essere utile anche quando sei ancora in vita e perfettamente attivo. Non è solo uno strumento post-mortem. Può servire per creare oggi un meccanismo di tutela e crescita dei beni, lasciandoti il tempo di seguirlo, aggiustarlo, e perfino insegnare ai tuoi figli a gestirlo con consapevolezza. In un certo senso, può essere anche uno strumento educativo, oltre che economico.
Quindi no, non è una struttura rigida o per pochi. È un contenitore personalizzabile, che tu stesso crei per dare forma concreta a quella frase che ogni genitore si ripete almeno una volta: “voglio lasciare qualcosa di buono ai miei figli, qualcosa che li aiuti davvero”.
1. Quando i figli sono ancora piccoli: non possono ancora gestire un patrimonio e tu vuoi essere certo che tutto sia usato nel modo giusto.
2. In caso di separazione o divorzio: garantisce che i beni destinati ai figli non vengano toccati in una divisione complicata.
3. Se hai un figlio con disabilità o particolari fragilità: puoi proteggere il suo futuro anche quando non ci sarai più, affidando la gestione del fondo a una figura che agisca con cura e responsabilità.
Fondo revocabile o irrevocabile? Il primo puoi modificarlo o annullarlo in qualsiasi momento. Il secondo no, ma offre una maggiore protezione patrimoniale, proprio perché i beni non possono più essere considerati “tuoi”.
Fondo discrezionale o non discrezionale? Nel primo, il fiduciario ha libertà di decidere come e quando distribuire i beni, seguendo i criteri generali che hai indicato. Nel secondo, ogni passaggio è fissato in modo preciso.
Non esiste una formula perfetta per tutti. Ma con una buona consulenza puoi scegliere il modello più adatto alla tua situazione, al tuo stile e ai bisogni dei tuoi figli.
Ma attenzione: la protezione non è automatica. Se si crea il fondo solo per “scappare dai debiti” o in modo fittizio, un giudice può annullarlo.
Il fondo fiduciario vivente per figli è molto più flessibile: puoi usarlo anche se sei single, convivente o divorziato. E puoi includere qualsiasi tipo di bene: denaro, titoli, immobili, aziende.
Quindi, se il tuo obiettivo è costruire una protezione per i figli, il fondo fiduciario ha molte più carte da giocare.
Può essere un parente, ma anche una società fiduciaria o un professionista. L’importante è che sappia mantenere la rotta, anche nei momenti difficili.
Nel caso di figli piccoli, magari conviene scegliere un professionista affiancato da un familiare: così unisce il lato tecnico a quello umano.
Ecco cosa puoi fare oggi, senza aspettare domani
Iniziare a pensare a un fondo fiduciario vivente per figli non è una questione di età o di patrimonio milionario. È un gesto di amore responsabile. Un modo per dire “ti proteggo, anche se un giorno non ci sarò”.
E non serve avere già tutto pronto. Basta iniziare. Informarsi, fare due chiacchiere con un professionista, magari chiedere un primo parere gratuito. Capire quali beni si potrebbero mettere nel fondo, con quali obiettivi e quali regole. È molto più semplice di quello che immagini.
Se vuoi lasciare ai tuoi figli non solo un patrimonio, ma anche una gestione chiara e sicura, questo strumento potrebbe fare proprio al caso tuo.
Vuoi maggiori informazioni? Contattami per una consulenza!
Non è un argomento da “grandi ricchi” o da esperti di finanza. Anzi, è una scelta concreta e sempre più usata da chi vuole garantire ai propri figli un futuro protetto, anche in situazioni delicate o imprevedibili.
Fondo fiduciario vivente: che cosa significa davvero
Partiamo dalle basi. Il fondo fiduciario vivente è un meccanismo legale attraverso cui una persona (chiamata disponente) trasferisce determinati beni o risorse a un’altra persona o ente (fiduciario), con l’obbligo di gestirli nell’interesse di uno o più beneficiari. In questo caso, i beneficiari sono i tuoi figli.La parola “vivente” significa semplicemente che viene istituito quando sei ancora in vita, a differenza di altri strumenti che si attivano solo alla tua morte, come il testamento.
È come dire: “Questi beni li metto da parte oggi, in mani fidate, per farli crescere e tenerli al sicuro, così che un domani possano servire ai miei figli nei momenti importanti della loro vita”.
Come funziona davvero un fondo fiduciario vivente per figli
Facciamo un passo concreto. Supponiamo che tu abbia accumulato nel tempo un piccolo patrimonio: magari un appartamento, dei risparmi fermi in banca, un portafoglio di investimenti o semplicemente un’eredità ricevuta che vuoi destinare ai tuoi figli.Ora, immagini di volerli proteggere da situazioni impreviste, da scelte sbagliate quando saranno grandi o anche solo garantire che quei beni vengano usati esclusivamente per il loro bene, senza dispersioni, intoppi legali o decisioni affrettate. È qui che entra in gioco il fondo fiduciario vivente.
In pratica, sei tu – in qualità di disponente – a decidere volontariamente di trasferire certi beni a una persona o a un ente chiamato fiduciario, che si prenderà carico della loro gestione.
Questo passaggio non è una cessione definitiva e cieca: al contrario, viene regolato da un atto scritto, l’atto istitutivo del fondo, che puoi personalizzare in ogni suo aspetto.
Cosa indicare nel documento istitutivo del fondo
Nel documento puoi indicare con precisione:- chi sono i beneficiari del fondo (i tuoi figli, o anche uno solo di essi)
- l’obiettivo con cui i beni dovranno essere gestiti: ad esempio per spese scolastiche, universitarie, sanitarie, per l’acquisto della prima casa o per un futuro progetto lavorativo
- da quando i beneficiari avranno accesso ai beni: puoi stabilire limiti d’età, condizioni specifiche (ad esempio dopo la laurea, o al compimento del 25° anno), o anche vincolare l’uso a decisioni del fiduciario basate sul merito, sul comportamento o su esigenze particolari
- se i beni devono essere usati solo in parte o distribuiti per intero, oppure gestiti in modo tale da generare rendimenti da utilizzare negli anni
Inoltre, puoi scegliere se il fondo sarà:
- revocabile, quindi modificabile in futuro se le cose cambiano (nuovi figli, situazioni economiche diverse, cambi di obiettivi)
- oppure irrevocabile, se vuoi garantire che nessuno – nemmeno tu stesso – possa cambiare le regole in futuro, mettendo al sicuro il patrimonio da qualsiasi rischio, anche legale
Infine, c’è un aspetto molto interessante che spesso viene trascurato: il fondo fiduciario vivente può essere utile anche quando sei ancora in vita e perfettamente attivo. Non è solo uno strumento post-mortem. Può servire per creare oggi un meccanismo di tutela e crescita dei beni, lasciandoti il tempo di seguirlo, aggiustarlo, e perfino insegnare ai tuoi figli a gestirlo con consapevolezza. In un certo senso, può essere anche uno strumento educativo, oltre che economico.
Quindi no, non è una struttura rigida o per pochi. È un contenitore personalizzabile, che tu stesso crei per dare forma concreta a quella frase che ogni genitore si ripete almeno una volta: “voglio lasciare qualcosa di buono ai miei figli, qualcosa che li aiuti davvero”.
Quando conviene crearne uno?
Potresti pensare che sia una cosa da rimandare. Ma in realtà, ci sono almeno tre momenti della vita in cui il fondo fiduciario vivente può fare la differenza:1. Quando i figli sono ancora piccoli: non possono ancora gestire un patrimonio e tu vuoi essere certo che tutto sia usato nel modo giusto.
2. In caso di separazione o divorzio: garantisce che i beni destinati ai figli non vengano toccati in una divisione complicata.
3. Se hai un figlio con disabilità o particolari fragilità: puoi proteggere il suo futuro anche quando non ci sarai più, affidando la gestione del fondo a una figura che agisca con cura e responsabilità.
Tutti i vantaggi concreti che non ti aspetti
Il fondo fiduciario vivente per figli non è solo una forma di tutela. È anche uno strumento strategico per pianificare in modo intelligente. Ecco cosa puoi ottenere:- protezione del patrimonio: i beni nel fondo non possono essere aggrediti da eventuali creditori tuoi, se il fondo è ben strutturato
- continuità e ordine: anche in caso di eventi imprevisti (malattia, morte, incapacità), la gestione dei beni prosegue secondo le regole che hai deciso
- efficienza fiscale: in alcune situazioni può aiutarti a ridurre le imposte in caso di successione o donazione
- personalizzazione totale: puoi modellarlo sulle esigenze specifiche della tua famiglia
Tipologie di fondo fiduciario vivente per figli: quale fa al caso tuo
Non esiste un solo tipo di fondo fiduciario. E la scelta giusta dipende sempre dal tuo obiettivo.Fondo revocabile o irrevocabile? Il primo puoi modificarlo o annullarlo in qualsiasi momento. Il secondo no, ma offre una maggiore protezione patrimoniale, proprio perché i beni non possono più essere considerati “tuoi”.
Fondo discrezionale o non discrezionale? Nel primo, il fiduciario ha libertà di decidere come e quando distribuire i beni, seguendo i criteri generali che hai indicato. Nel secondo, ogni passaggio è fissato in modo preciso.
Non esiste una formula perfetta per tutti. Ma con una buona consulenza puoi scegliere il modello più adatto alla tua situazione, al tuo stile e ai bisogni dei tuoi figli.
È vero che non si può pignorare?
Dipende. Se il fondo è stato creato in modo corretto, con un atto ben fatto e coerente con la tua situazione patrimoniale, allora i beni nel fondo non dovrebbero essere pignorati dai creditori personali del disponente.Ma attenzione: la protezione non è automatica. Se si crea il fondo solo per “scappare dai debiti” o in modo fittizio, un giudice può annullarlo.
Differenze tra fondo fiduciario e fondo patrimoniale
Spesso si confonde il fondo fiduciario vivente con il fondo patrimoniale. Eppure, sono strumenti molto diversi. Il fondo patrimoniale riguarda beni destinati esclusivamente alla famiglia e si applica solo alle coppie sposate. Inoltre, ha una protezione minore rispetto al fondo fiduciario.Il fondo fiduciario vivente per figli è molto più flessibile: puoi usarlo anche se sei single, convivente o divorziato. E puoi includere qualsiasi tipo di bene: denaro, titoli, immobili, aziende.
Quindi, se il tuo obiettivo è costruire una protezione per i figli, il fondo fiduciario ha molte più carte da giocare.
Occhio agli errori più comuni
Non basta l’idea giusta: serve anche l’esecuzione corretta. Ecco gli errori che vedo fare più spesso:- creare un fondo senza una reale strategia familiare
- scegliere un fiduciario poco preparato o non imparziale
- non aggiornare il fondo nel tempo quando la situazione cambia
- usare modelli standard senza personalizzazione
Chi può essere il fiduciario
Una delle decisioni più delicate riguarda proprio la figura del fiduciario. Non deve solo essere una persona onesta, ma anche competente, disponibile e in grado di interpretare le tue volontà.Può essere un parente, ma anche una società fiduciaria o un professionista. L’importante è che sappia mantenere la rotta, anche nei momenti difficili.
Nel caso di figli piccoli, magari conviene scegliere un professionista affiancato da un familiare: così unisce il lato tecnico a quello umano.
Ecco cosa puoi fare oggi, senza aspettare domani
Iniziare a pensare a un fondo fiduciario vivente per figli non è una questione di età o di patrimonio milionario. È un gesto di amore responsabile. Un modo per dire “ti proteggo, anche se un giorno non ci sarò”.
E non serve avere già tutto pronto. Basta iniziare. Informarsi, fare due chiacchiere con un professionista, magari chiedere un primo parere gratuito. Capire quali beni si potrebbero mettere nel fondo, con quali obiettivi e quali regole. È molto più semplice di quello che immagini.
Se vuoi lasciare ai tuoi figli non solo un patrimonio, ma anche una gestione chiara e sicura, questo strumento potrebbe fare proprio al caso tuo.
Vuoi maggiori informazioni? Contattami per una consulenza!