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Economia circolare: fa bene al mondo e ai tuoi investimenti
26/10/2021

L’Earth Overshoot Day è il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. E purtroppo, anno dopo anno, arriva sempre prima.
Il nostro modello attuale di consumo, che prevale da decenni, è quello lineare dove le risorse naturali vengono estratte, utilizzate per produrre beni di consumo e poi mandate in discarica.
In pratica questo modello si basa sul "prendere-fare-smaltire", dove i profitti sono realizzati sfruttando le risorse naturali per fabbricare e vendere il maggior numero possibile di prodotti.
Negli ultimi decenni il modello lineare sta raggiungendo i suoi limiti, non solo perché le riserve di alcune risorse naturali si stanno già esaurendo e il problema aumenterà man mano che la popolazione mondiale crescerà, ma anche per la difficoltà del pianeta di assorbire i rifiuti.
La crescente consapevolezza dell'opinione pubblica e dei consumatori verso un futuro più sostenibile sta sottoponendo le istituzioni e i regolatori a crescenti pressioni per promuovere azioni verso un’economia circolare.

Che cosa si intende per economia circolare
L'economia circolare è legata al concetto del cerchio della vita e dell'energia, che presuppone che nulla viene dal nulla e nulla è mai sprecato. È l'opposto dell'economia lineare. In un'economia circolare, il valore viene creato con risorse minime, i prodotti e i materiali vengono mantenuti al massimo valore durante il ciclo di vita del prodotto, i rifiuti vengono riciclati e i sistemi naturali vengono rigenerati. In pratica, la chiave di questo nuovo modello è l’ottimizzazione dove si sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa. L'obiettivo è prolungare la durata del prodotto e riciclare tutti i materiali senza produrre o riducendo al minimo i rifiuti. Come sottolineato nel recente Circularity Gap Report 2021 di Circle Economy, raddoppiare l'attuale tasso di circolarità globale dell'8,6% ridurrebbe le emissioni del 39% e ridurrebbe l'utilizzo di risorse grezze del 28%. Si può migliorare anche il 45% delle emissioni globali di gas serra modificando il modo in cui produciamo e utilizziamo i prodotti. Quando pensiamo allo spreco o ai rifiuti la nostra mente va subito verso l’enorme quantità di plastica che produciamo. In effetti con la pandemia è tornato a crescere l'utilizzo di plastica, al boom di mascherine, guanti e dispositivi monouso a tutela della persona, si è affiancata la crescita dei servizi di spesa online, i pasti d'asporto e le consegne a domicilio, attività che hanno aumentato l'impiego di plastica. A sottolinearlo è lo studio pubblicato lo scorso settembre dalla rivista scientifica Science, dal titolo Accumulation of plastic waste during Covid19. Secondo il World Resources Institute, nel mondo vi sono 300 milioni di tonnellate di plastica smaltite negli oceani che, entro il 2050, potrebbe arrivare a superare il peso dei pesci presenti. Come riporta la Unctad (United Nations Conference on Trade and Development), secondo la quale tre quarti delle materie plastiche prodotte in corso di pandemia rischiano di essere smaltite in discariche o, peggio, disperse nell'ambiente. Non è soltanto la plastica a fornire dati preoccupanti per la salute del nostro pianeta. Ad esempio, il numero di oggetti prodotti dall'uomo con cemento, vetro, metallo, plastica, tessuti e altri materiali derivati potrebbe presto superare gli 1,1 mila miliardi di tonnellate, ovvero la massa equivalente a tutte le cose viventi sulla terra, afferma National Geographic. Agli inizi del Novecento, tale quota arrivava “solamente” a 35 miliardi. Nel 2020, il totale di oggetti creati dall'uomo stava crescendo di 30 miliardi di tonnellate per anno: come se ciascun individuo producesse ogni settimana più oggetti rispetto al proprio peso.Passare dall’economia lineare a quella circolare porta molti vantaggi:
- per il nostro pianeta grazie alla gestione più sostenibile delle risorse
- per le aziende grazie alla riduzione dei rifiuti prodotti, al risparmio sui costi di produzione e gestione dei rifiuti determinato dal riutilizzo dei materiali per ridurre così al minimo la dipendenza dalle risorse naturali e dalle materie prime vergini
- per i risparmiatori perché investire in aziende che contribuiscono a modelli di consumo e produzione più sostenibili nell'economia circolare consente di contribuire allo sviluppo di un modello economico più sostenibile, cogliendone al contempo le opportunità. Si stima che entro il 2030 l'economia circolare rappresenterà un mercato potenziale di 4,5 trilioni di dollari (Fonte: Circular Gap report 2020).