In Italia, come nella maggior parte dei Paesi occidentali, negli ultimi decenni il
concetto di famiglia è progressivamente cambiato, grazie allo sviluppo sociale che ha
superato barriere culturali, ideologiche e mentali.
Anche dal punto di vista giuridico e normativo, abbiamo assistito a un’evoluzione del diritto di famiglia alla luce della nuova realtà sociale che via via si andava delineando. È del 20 maggio 2016 l’introduzione della legge Cirinnà in cui viene riconosciuta per la prima volta l’esistenza giuridica alle
coppie di fatto e alle
unioni civili.
Oggi, grazie a questa legge, è lecito parlare non più di famiglia, ma di “famiglie”, intese quali diversi modi di vivere il rapporto di coppia, dal punto di vista degli affetti e del patrimonio.
Se tu sei un convivente conosci tutte le tutele previste dalla legge?
Vediamone alcuni esempi.
I conviventi:
1) Possono scegliere le cure dell’altro convivente in caso di malattia.
2) Possono ricevere il diritto di risarcimento danni per perdita del convivente in alcune situazioni.
3) Hanno diritto di abitazione della casa per un periodo limitato di tempo: in caso di coppia con figli l’assegnazione della casa spetta al genitore affidatario dei figli fino alla loro autosufficienza.
4) Possono stipulare un contratto di convivenza che regola alcuni rapporti patrimoniali, come la gestione degli immobili, dei risparmi e delle spese.
5) Con apposita scrittura privata, le parti possono concordare, a monte, per l’assunzione da parte di uno dei conviventi dell’obbligo di mantenimento dell’altro.
6) Possono scegliere il regime dei beni acquistati durante la convivenza.
Queste sono alcune delle forme di tutela giuridica introdotte dalle legge Cirinnà, ma dal punto di vista patrimoniale sono numerose le criticità che possono emergere per chi sceglie la convivenza.
1) Il convivente superstite non è beneficiario dei
diritti patrimoniali, del Tfr e della pensione di reversibilità come spetta al coniuge o all’unito civilmente.
2) Al convivente superstite non vengono riconosciuti dalla legge Cirinnà i
diritti successori pertanto non rientra tra gli eredi legittimi.
Proviamo a capire, per esempio, che cosa succede quando si apre una successione in stato di convivenza di fatto e siano presenti figli minori.
Tutto il patrimonio andrebbe ai figli e al convivente non spetterebbe neanche
la reversibilità della pensione. Si può provare a immaginare quali difficoltà sorgerebbero perché ogni singola spesa dovrebbe essere autorizzata dal giudice tutelare.
Se invece la coppia non avesse figli, dato che il convivente non è un erede legittimo, rimarrebbe senza tutela, in quanto la legge prevede che tutto il patrimonio vada ai genitori, fratelli o sorelle.
È questo che vorreste come coppia convivente nel caso si verificassero tali situazioni?
Immagino di no!
Allora cosa bisogna fare per evitare che succeda quanto descritto.
In questi scenari, alla luce delle criticità evidenziate e dei vuoti normativi attuali, risulta fondamentale individuare soluzioni che possano permettere ai conviventi di
tutelare nel modo corretto il loro patrimonio.
Può rivelarsi utile analizzare minuziosamente la struttura del patrimonio per adottare una strategia di protezione patrimoniale perché per ogni problema esiste sempre la soluzione.
Se tu che stai leggendo questo articolo ti identifichi in questa situazione, contattami pure e sarò lieto di ascoltare la tua storia e valuteremo insieme come risolvere le criticità attraverso un'
efficace pianificazione adatta alla tua realtà. Le soluzioni esistono.
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Rosario Daniele Iemulo
Private Banker da oltre vent’anni | San Felice Milano