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26/02/2020

I mercati azionari esercitano un indubbio fascino. Molte persone pensano che investire con successo significhi indovinare il momento esatto di acquisto e di vendita. Spesso il richiamo di entrare per anticipare una successiva crescita del mercato o di uscire al momento giusto per anticipare una discesa può tentare diversi investitori. I vantaggi che ci si propone di ottenere dalla tempistica del mercato o market timing sono:
  • maggiori profitti
  • minori perdite
  • evitare la volatilità del mercato
Sostanzialmente questi investitori cercano di battere il mercato con l’astuzia. O almeno così pensano. In realtà, se fosse così facile lo farebbero tutti, ma soprattutto non è detto che si riescano a ottenere risultati migliori. Un esempio concreto ci arriva da Mario e Paolo, due investitori che rispettivamente comprano nel periodo peggiore e migliore. Mario investe in un portafoglio azionario globale ogni anno 10.000 euro nel giorno con il prezzo più alto di mercato dal 2005 al 2018, mentre Paolo investe gli stessi 10.000 euro nel giorno con il prezzo più basso di mercato sempre dal 2005 al 2018. Al 31 dicembre del 2018 Mario, il peggior investitore in market timing, ottiene il 4,8% di rendimento mentre Paolo, il miglior investitore possibile, ottiene il 7,8%. Se allunghiamo il periodo di riferimento, la differenza di rendimento tende ad allinearsi rendendo pressoché indifferente il tempismo. Morale: è sempre il momento giusto per investire. Piuttosto che preoccuparsi della tempistica del mercato, sarebbe più corretto concentrarsi sulle cose che possiamo controllare come:
  • la corretta diversificazione
  • il controllo del rischio
  • il corretto orizzonte temporale utile al raggiungimento degli obiettivi
Nel tempo, i mercati finanziari hanno premiato gli investitori che hanno adottato una prospettiva a lungo termine e sono rimasti fedeli al proprio piano di investimento.
La storia ha dimostrato che, il più delle volte, i rendimenti generati dal rimanere investiti per lungo termine battono i rendimenti generati dal tentativo di anticipare il mercato.
Se consideriamo un orizzonte di cinque anni dal 2004 al 2018 i periodi positivi sono l’85% mentre in un orizzonte di dieci anni sono il 100%. capital group   In definitiva, ciò che conta non è quando investire ma per quanto tempo farlo evitando di entrare e uscire dal mercato a causa di scelte dettate solamente dal percepito o da reazioni emotive di fronte a oscillazioni dei mercati. Questo non significa che investire e dimenticarsene, quanto piuttosto monitorare regolarmente il portafoglio adattandolo nel tempo, man mano che il mercato si muove e le tue esigenze cambiano, facendoti aiutare da un Consulente Finanziario di fiducia a rimanere concentrato sugli obiettivi di lungo termine.   Rosario Daniele Iemulo