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Come il tempo e la pazienza possono diventare i migliori alleati dell’investitore

29/01/2020

Siete davanti al vostro pc e, dopo aver premuto il tasto “invio” per avviare la ricerca, guardate con ansia spasmodica la rotellina di caricamento della pagina. 

Passano 5 secondi: «non va». Poi 10, 15, 20 interminabili secondi: «dannazione, non carica!»

Così chiudete la pagina che si stava caricando, forse cercate un altro risultato utile dalla ricerca precedente o addirittura cambiate browser per ripetere tutto il procedimento. 

Nel frattempo sono passati altri due minuti.

Dopo aver trovato la pagina che stavate cercando cliccate di nuovo su invio. Passano altri 20 secondi e la scena è la stessa di prima ma, proprio mentre vi state esibendo in imprecazioni di vario tipo, attorno al secondo 25 arriva l’epifania: la pagina si è caricata!

Morale?

Con un minimo di pazienza in più - 5 secondi! - avreste risparmiato 2 minuti e 20 secondi…

Questa situazione abituale per milioni di esseri umani ogni giorno, ci fornisce l’occasione di stabilire un parallelismo con quanto spesso avviene nella testa degli investitori per la gestione dei propri risparmi: la soglia di tolleranza per ogni minimo ritardo nella soddisfazione dei loro desideri è pari a zero e li porta spesso a prendere decisioni avventate e clamorosamente sbagliate che conducono sempre allo stesso punto… una perdita economica, più o meno ingente. 

L’hic et nunc, che assurge a vero e proprio undicesimo comandamento della nostra epoca, ci inchioda al presente allontanandoci dai due maggiori alleati del risparmiatore: il tempo e la pazienza.

Facciamo un esempio pratico. 

Ipotizziamo siano stati fatti degli investimenti a fine luglio 2008 - cioè all’immediata vigilia del fallimento di Lehman Brothers - in fondi monetari, obbligazionari, bilanciati e azionari. Ebbene, dopo appena sette mesi, cioè a fine febbraio 2009, l’indice dei fondi monetari segnava un +1,3%, quello dei fondi obbligazionari un +2%, quello dei fondi bilanciati un -14,2% e quello dei fondi azionari un -32,2%. Se, presi dal panico, i sottoscrittori dei fondi bilanciati e azionari avessero venduto, avrebbero contabilizzato perdite piuttosto ingenti e, soprattutto, difficilmente recuperabili in breve tempo da investimenti in fondi obbligazionari e monetari. 

Se, al contrario, gli investitori avessero mantenuto fede al corretto orizzonte temporale di investimento, le cose sarebbero andate molto diversamente: infatti al 31 luglio 2013, dopo 5 anni - ovvero l’orizzonte temporale adeguato per un investimento in fondi bilanciati - il loro rendimento sarebbe stato del +16,4%, pari al +3,1% su base annua, mentre dopo sette anni, al 31 luglio 2015 - cioè l’arco di tempo più idoneo ad un investimento in fondi azionari - il rendimento in fondi azionari sarebbe ammontato al +43,9%, pari al +5,34% su base annua

In pratica, l’orizzonte temporale degli investimenti finanziari altro non è che il tempo necessario per raggiungere l’obiettivo d’investimento

Troppo spesso cerchiamo di guadagnare nell’immediato quando sarebbe molto più saggio essere pazienti. Le azioni, alla stregua delle colture nei campi, richiedono il tempo necessario prima di offrire i loro frutti: non può esistere nessun progetto di investimento che non tenga conto della componente Tempo.

La pazienza è quindi lo stato d’animo necessario ad affrontare qualsiasi piano d’investimento: soltanto grazie a lei è possibile mantenere la giusta rotta per raggiungere i propri obiettivi di risparmio.

Perché, quindi, moltissime persone investono i loro risparmi attraverso scelte affrettate? 

Senza rientrare nello specifico dei bias comportamentali, che sono la causa fondante di tutti i comportamenti sbagliati in ambito finanziario, alla base di tutto c’è un equivoco di fondo: l’attesa di raccogliere i frutti soltanto una volta che siano maturi è spesso confusa con l’inerzia o, peggio, con la sconfitta. In pratica, come una resa passiva all’ineludibilità dei fatti.

Pazienza e lungimiranza, invece, rappresentano i beni più rari per ogni investitore, per questo sono i più preziosi.

Ed in questo trova la sua piena legittimazione la figura del consulente finanziario: proprio come farebbe un ottico, costruisce le lenti per consentire al suo cliente di mettere a fuoco la realtà, allontanandolo dalle voragini causate dalle scelte miopi.

Diceva a tal proposito Warren Buffet: “I mercati finanziari sono un formidabile strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti”.

A buon intenditor…

 

Rosario Daniele Iemulo