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Come creare un bilancio famigliare
20/08/2020
Settimana scorsa abbiamo parlato dell’importanza del bilancio famigliare come base di partenza per una corretta ed efficace pianificazione finanziaria della famiglia.
Ma come si costruisce un bilancio famigliare?
Per iniziare bisogna raccogliere le seguenti informazioni:- Tipologie e grandezze delle attività
- Tipologie e grandezze delle passività
- Tipologie e grandezze delle entrate
- Tipologie e grandezze delle uscite
Le attività le possono dividere in macro-categorie:
Attività a breve scadenza dove andremo a far confluire le risorse finanziarie liquide, rappresentate dalla liquidità sul conto corrente e da titoli e depositi a breve termine ecc.. Queste risorse dovrebbero servire per finanziare le spese correnti, ovvero per coprire i debiti a breve. Molto spesso sui conti correnti deteniamo delle disponibilità liquide di gran lunga superiore rispetto alle esigenze di cassa. Investimenti finanziari dove andremo ad inserire gli investimenti in azioni e obbligazioni, fondi comuni, fondi pensione, polizze vita ecc.. Beni ad uso personale: l’abitazione, l’automobile, beni di lusso, ecc.. Queste risorse, sono parte integrante del patrimonio e spesso non vengono considerate nel computo del patrimonio. Queste attività, a differenza degli investimenti finanziari che hanno un chiaro valore, non sono così facili da contabilizzare ed un suggerimento è quello di indicare un valore realistico di mercato rispetto a quello che riteniamo noi sia corretto.Le passività possono essere distinte nelle seguenti macro-categorie:
Le passività correnti: che sono rappresentate per esempio dalle rate del mutuo per i successivi 3 mesi di altri prestiti, ovvero dall’utilizzo medio mensile della carta di credito. Passività a lungo termine: debito residuo del mutuo e di altri prestiti. La differenza tra attività e passività rappresenta la ricchezza netta della famiglia e anche se calcolata in modo approssimativo determina il residuo che si avrebbe nel caso decidessimo di vendere tutti gli attivi e rimborsare i debiti. attività - debito = ricchezza netta La determinazione della ricchezza netta costituisce un ottimo modo per rappresentare il valore complessivo del patrimonio molto spesso più ampio di quello che abbiamo in mente noi perché considera in modo olistico tutto il patrimonio. Il conto economico, che possiamo chiamare anche conto delle entrate e uscite, elenca tutte le variabili di flusso che influenzano la posizione finanziaria di una persona o di una famiglia. Lo possiamo creare, anch’esso, con due sezioni contrapposte dove andiamo a riportare le entrate e le uscite.La sezione delle entrate la possiamo suddividere in macro categorie:
Ricavi dove rientrano tutti i redditi dei componenti della famiglia derivanti da attività lavorativa, rendite finanziarie, cedole e dividendi. Risparmi la cui logica sottostante, come suggerito nell’articolo precedente, è di indicare prima la quantità di denaro necessario per mantenere il proprio tenore di vita in futuro o raggiungere degli obiettivi già prefissati come la pensione integrativa o il fondo per lo studio dei figli. Seguendo questa logica il risparmio non diventa più la componente residuale come accade alla maggior parte delle persone ma genera un comportamento virtuoso. La sezione delle uscite è quella più importante perché la loro corretta contabilizzazione consente di valutare eventuali sprechi e nel contempo migliorare l’ammontare del cash flow discrezionale. Tra le uscite abbiamo le spese ordinarie, ovvero quelle spese a cui una famiglia non può rinunciare e sono regolari (per esempio le spese per l’affitto, per il mutuo, per i beni alimentari, per le utenze, Imu, assicurazioni, ecc.) Poi ci sono le spese variabili per il tenore di vita oppure i consumi aggiuntivi. Un suggerimento è quello di dedicare grande cura nella rendicontazione delle spese e creare delle categorie di spesa in modo da non tralasciare altre voci importanti. La differenza generata tra i redditi apportati dai componenti della famiglia e le spese sostenute, determina il cash flow discrezionale. Tale valore sintetizza l’eccesso di denaro che rimane a disposizione della famiglia (sottratti anche eventuali flussi di risparmio già allocati, ad esempio per il fondo pensione o studio dei figli) e può essere utilizzato per:- Altri consumi
- Riduzione del debito
- Nuovi risparmio da accantonare
- Altro