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Benvenuta, benvenuto nel mio blog.Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.
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Si stanno disputando quest’anno gli europei di calcio rimandati a causa della pandemia. Il calcio, e soprattutto la nostra Nazionale, unisce e fomenta gli animi di molti italiani, che sperano di vedere la propria squadra primeggiare. Molti aspetti del gioco del calcio possono essere direttamente collegati alle finanze e agli investimenti. Una squadra di calcio di successo, a maggior ragione la squadra della Nazionale, richiede un alto livello di sinergia tra i vari componenti del gruppo. Proprio come avviene per ottenere un piano finanziario di successo. I manager di calcio sanno che le decisioni che prendono influenzeranno il rendimento del loro club in una competizione, pertanto la loro capacità di coordinamento di tutte le parti aiuta a guidare il gruppo per raggiungere il loro obiettivo finale: vincere i campionati e le coppe.
L’articolo di questa settimana prende spunto da una conversazione avvenuta con un cliente, che di mestiere è imprenditore la cui azienda ha raggiunto i cinquant’anni di attività e si appresta a passare la guardia ai figli. Il tema del passaggio alle generazioni future è molto delicato, in molte situazioni si fa fatica a stabilire una tabella di marcia che permetta all’azienda di avere una continuità operativa. La prova sta nel fatto che meno della metà di tutte le imprese familiari riesce a sopravvivere a un cambio generazionale e in un'indagine sulle imprese familiari condotta nel 2014, è stato riscontrato che solo il 12% delle imprese va oltre la terza generazione. Secondo recenti indagini la sfida più grande per gli imprenditori è rappresentata dalla capacità di mantenere un equilibrio tra i membri della famiglia man mano che la stessa si evolve e le generazioni successive chiedono di partecipare attivamente agli affari. Fanno il successo o il fallimento del cambio generazionale di un'impresa familiare non solo le questioni aziendali, ma anche da quelle familiari. Le domande che tanti imprenditori si pongono sono: La nostra azienda è pronta per la successione o è meglio cederla? Come possiamo garantire che l’unità tra i membri della famiglia rimanga intatta? Quali membri della famiglia dovrebbero assumere determinati ruoli in futuro? Come potrà essere mantenuto lo spirito imprenditoriale? Come trovare il giusto equilibrio tra gli interessi dei membri della famiglia che lavorano in azienda e quelli che sono solo azionisti? Queste domande sono le stesse che ogni tanto ti poni anche tu? Una delle misure più importanti per poter rispondere a queste domande e garantire la sopravvivenza a lungo termine dell’impresa è la costituzione famigliare. Tutte le imprese pianificano per il futuro attraverso piani strategici, budget e previsioni, allo stesso modo le famiglie imprenditoriali dovrebbero pianificare per il futuro facendosi aiutare da strumenti che permettano il più possibile di avere un quadro preciso di tutto quello che le riguarda.
Molto spesso si sceglie di cointestare il conto con il coniuge, i figli o con il nipote, non solo per farsi aiutare nella gestione dei risparmi ma anche come una sorta di pianificazione successoria, al fine di ridurre la massa imponibile della futura eredità. È una scelta fatta per convenienza che comunque ha delle implicazioni fiscali e delle criticità. In questo articolo vediamo i cinque casi più comuni.
I mercati finanziari sono inondati di liquidità, grazie a stimoli fiscali e monetari senza precedenti tanti investitori sono ansiosi di mettere a frutto guadagni nuovi. Indicativo ciò che ultimamente sta avvenendo nel mercato delle criptovalute. Le criptovalute sono un mezzo digitale di scambio monetario protetto dalla crittografia, senza rappresentazione fisica del "denaro". Gli scambi sono registrati nei cosiddetti blockchain, che costituiscono l'infrastruttura tecnologica dietro le valute. Il Bitcoin e diverse altre criptovalute sono state sull’ottovolante in termini di variazione dei prezzi per una serie di dichiarazioni di alcuni governi mondiali oltre ai tweet del miliardario Elon Musk, fondatore e CEO della casa automobilistica elettrica Tesla, che, un paio di mesi fa ha annunciato che l’azienda Tesla avrebbe accettato Bitcoin per l’acquisto delle sue auto. A partire da questa dichiarazione il valore del Bitcoin, già molto alto, è salito di un altro 15% raggiungendo il valore di 60.000 dollari. 10 giorni fa con un altro tweet, lo stesso Elon Musk ha invece dichiarato che Tesla non avrebbe più accettato Bitcoin come forma di pagamento, a causa delle preoccupazioni ambientali per il pesante consumo di energia del "mining". Questo grafico racconta la storia di quei pochi giorni dopo le dichiarazioni di Musk: Ad amplificare la volatilità del Bitcoin e delle altre monete virtuali è stata anche la richiesta delle autorità cinesi di reprimere il mining e il trading della criptovaluta. Il vice premier cinese Liu He e il Consiglio di Stato hanno affermato che è necessaria una regolamentazione più rigorosa per proteggere il sistema finanziario. Il discorso duro della Cina arriva solo un giorno dopo che i funzionari statunitensi si sono impegnati ad essere più rigorosi contro coloro che utilizzano Bitcoin per condurre “attività illegali in generale, inclusa l’evasione fiscale”. Non vogliamo dimenticare inoltre che, le criptovalute sono tutt’altro che ESG in quanto gran parte dell’estrazione di Bitcoin viene eseguita da computer che utilizzano enormi quantità di energia per risolvere complessi problemi di matematica per sbloccare la criptovaluta. Emblematico un editoriale di Deutsche Bank: “Ci sono voluti a Bitcoin solo tre mesi per passare da trendy a pacchiano, e tutto ciò che è servito perché la criptovaluta cadesse fuori moda è stato un tweet e una dichiarazione del governo cinese”. Conseguenza alle diverse dichiarazioni delle ultime settimane, i tempi per le Crypto sono difficili, i principali asset hanno subito cali del 50-70% . Per il Bitcoin, l'alta volatilità e i grandi drawdown sono la norma. Abbiamo visto declini maggiori di questo molte volte nel corso della sua storia:
Utilizziamo Internet per tutto. Oggi i device ci accompagnano ovunque: ho dimenticato di comprare un regalo? Vado sull’Ipad e lo compro. Devo fare la spesa online? Prendo lo smartphone mentre sono seduto in metropolitana e la prenoto. Leggiamo le email dal cellulare, ci colleghiamo al giornale per leggere le notizie. E per ogni cosa ci serve ricordare una password! Oggi parliamo proprio di password e di quelli che possono essere i problemi legati al furto d’identità, alle frodi e a tutte quelle incertezze che si portano dietro. Nel 2020 è stato stimato che i furti di identità nel mondo siano aumentati del 57%. Si stima che ogni giorno una persona abbia a che fare con circa 15 password diverse, dal conto corrente, all’accesso al pc del lavoro ed altro; tenere a mente tutte le password che ci interessano è proprio un lavoro!
L’erba del vicino è sempre più verde… quante volte ci è capitato di sentire questo detto, e a chi guardando “l’erba del vicino”, qualche volta, non è venuta un po’ di invidia? Ecco, proprio questo sentimento è quello che ci fa venire l'ansia di perdere qualcosa quando vediamo che altre persone stanno partecipando ad una bella esperienza, in noi cresce la paura di essere tagliati fuori da quel qualcosa di bello. F.O.M.O. (Fear Of Missing Out) è l’acronimo inglese che descrive questa sensazione. È stato inventato dall’autore e venture capitalist Patrick J. McGinnis nel 2004 e nel mondo anglosassone è di uso comune tra le persone nate tra i primi anni ‘80 e fine degli anni ‘90: i Millennials (o generazione Y), il primo gruppo “connesso” della storia. Il concetto di F.O.M.O. è in parte associato all'ansia sociale che risulta dal guardare i "momenti salienti" della vita di altre persone che si svolgono sui social media e portano a sentirsi privati di una determinata esperienza. Questo termine può essere declinato anche in finanza quando viene applicato a decisioni di investimento che portano a provare preoccupazione per le occasioni mancate. La paura di “perdere un treno” è qualcosa che tutti abbiamo sperimentato. Quante volte sentiamo che a un determinato titolo o settore sta succedendo qualcosa di interessante e redditizio? Potremmo non conoscere tutti i dettagli, ma sembra imperdibile e la finestra di opportunità per saltare a bordo potrebbe chiudersi… In questo preciso momento storico sembra esserci una diffusa e affannosa ricerca di rendimento senza molta preoccupazione dei rischi ad essa connessi. È la paura di perdersi qualcosa! Quando ti viene all’orecchio che un gruppo di investitori sta guadagnando molto bene grazie ad una particolare scelta di investimento, ciò che si prova è una fretta di partecipare alla festa buttandocisi a capofitto… “va bene a loro deve andare bene anche a me”. Questo atteggiamento è ciò che crea l’effetto valanga che trascina il prezzo: gli investitori comprano o vendono in massa. Le quotazioni salgono o scendono fino all’inverosimile, ma il valore raggiunto dall’asset non ha nessun sottostante, nessuna ragione macro/microeconomica o finanziaria che la giustifichi. A quel punto gli investitori temono di perdere un’opportunità vantaggiosa, così iniziano a comprare; invece di esaminare i fondamenti dell’operazione o l’attendibilità dei dati, operano sulla scia delle decisioni altrui. Validare un comportamento simile significa quasi sempre cavalcare un trend apparentemente redditizio, che in realtà è gonfiato dall’emotività generale, per cui i primi segnali, dettati dalle posizioni che contano, ad un certo punto faranno invertire il trend. Sui mercati particolarmente volatili un atteggiamento di questo genere è davvero molto rischioso. La realtà è che spesso, quando si sente parlare di una grande opportunità di investimento, la possibilità di realizzare un profitto è già volata e, in effetti, si acquisterà semplicemente in alto piuttosto che in basso. Se sei davvero tentato di acquistare la prossima azione GameStop, fallo con denaro che puoi permetterti completamente di perdere come un gioco. Non utilizzare denaro che altrimenti utilizzeresti per ripagare i debiti o risparmiare per la pensione o risparmiare per l'istruzione universitaria di tuo figlio. Quei soldi dovrebbero essere allocati in investimenti più stabili e affidabili. In finanza non esistono (in nessun momento) occasioni strabilianti o promozioni da cogliere al volo. In finanza non esistono treni in corsa su cui salire: il processo d’investimento è un’attività seria (inevitabile aggiungo io) che necessita del giusto tempo per comprenderne almeno gli aspetti essenziali. A differenza della speculazione, una strategia di investimento a lungo termine basata sugli obiettivi con una solida consulenza finanziaria non necessita di scovare il titolo migliore e neanche quello di cercare di anticipare il mercato. Oggi più che mai è consigliabile astenersi dal concentrare l’investimento in un unico momento d’ingresso! Meglio pianificare la costruzione del proprio portafoglio con gradualità, pena il rischio di esser travolti dal “treno in corsa”. Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà. Rosario Daniele Iemulo
Facendo una semplice ricerca su Google digitando il termine libertà finanziaria si ottengono oltre cinque milioni di risultati. È certamente un argomento che coinvolge molto, si parte dal fatto ovviamente che sia d’interesse comune il tema denaro e che quindi prima o dopo tutte le persone siano sopraffatte da senso d’ansia, frustrazione, confusione e insoddisfazione nel momento in cui si parla di investimenti finanziari… soprattutto se gli investimenti sono i propri! Proviamo a dare un senso compiuto al concetto astratto di “libertà finanziaria”. Libertà finanziaria significa che si possono prendere decisioni di vita senza essere eccessivamente stressati per l’impatto finanziario perché “si è preparati”. Si presuppone il controllo delle finanze e non viceversa, quindi siamo noi che abbiamo il potere sulle nostre finanze e non è il denaro che ci controlla. Questo concetto è molto importante. Libertà finanziaria non significa che sei libero dalla responsabilità di gestire bene i tuoi soldi, al contrario, avere il controllo delle proprie finanze è il frutto di un duro lavoro, sacrificio e tempo. E ne vale la pena. Il tutto ha significato soggettivo e dipende dal tipo di vita che vogliamo avere, dagli obiettivi che ci poniamo e pertanto la prima domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi è: Cosa significa la libertà per me? Le risposte sono delle più disparate perché gli interessi di ciascuno ed ancora prima le possibilità che ognuno di noi ha sono molteplici e differenziate. Quando si ha la libertà finanziaria si hanno le opzioni di scelta e sono tre i pilastri da considerare:
- La prima cosa da fare è imparare a gestire il proprio denaro attraverso un budget perché senza di esso ci si troverà a chiedersi dove sono finiti i soldi alla fine di ogni mese. Questa non è indipendenza finanziaria, è la strada giusta per il disastro finanziario.
- Il tuo grande strumento di creazione della ricchezza è il tuo reddito, quindi quando si tratta di scegliere un tipo di lavoro o una determinata carriera è fondamentale scegliere quello che ti piace e che supporti i tuoi obiettivi di sicurezza finanziaria perché ti aiuterà a goderti il tuo viaggio di vita. La scelta della carriera può avere un grande impatto sul tuo piano finanziario a lungo termine.
- Prendere le giuste decisioni di investimento e rimanere fedele al proprio piano di investimento, certo alcune volte può sembrare noioso e deprimente ma è proprio questo che consentirà di raggiungere i propri obiettivi.
Il giallo… il fatidico giallo che preannuncia il rosso, il controverso giallo che quando scatta ci mette addosso quell’adrenalina che ci consente di sfidare il rosso o, prudentemente, ci dice di fermarci in attesa del certo rosso… Il semaforo! Inevitabile e fondamentale. La paternità del semaforo è assegnata alla città di Londra dove nel 1868 venne progettato ed installato il primo semaforo. Ebbe vita breve, esplose e causò la morte di un poliziotto. Fu all’inizio del 1900 che apparvero nuovamente i semafori nelle città, dapprima a due colori, rosso e verde. All’inizio furono problemi, il verde, diventando improvvisamente rosso, causava molti incidenti perché i conducenti non avevano il tempo sufficiente per fermarsi, quindi un ufficiale di polizia di Detroit, William Potts, ideò un nuovo sistema inventando la luce gialla per avvertire i conducenti di un semaforo rosso in arrivo. L'idea era che le persone rallentassero all’accendersi della luce gialla per potersi fermare prima del rosso. Ma sappiamo tutti come va di solito… Tante persone all’accendersi del giallo accelerano perché la soddisfazione di battere un rosso è innegabile, questo perché di solito, tutto ciò che ci interessa è arrivare rapidamente da qualche parte. Qui entra in gioco il concetto del rischio in quanto immediatamente nel nostro cervello iniziano a scorrere le domande: "Ci sono altre auto che attraversano l'incrocio? Pedoni? Poliziotti nelle vicinanze? Ce la farò?". Ma quando siamo costretti a rallentare perché sappiamo che non possiamo farcela, il processo decisionale immediato ad alto rischio viene meno. Scommetto che ti starai chiedendo cosa c’entri il semaforo con gli investimenti. È proprio il semaforo giallo quello che riassume il comportamento umano e degli investitori. Investire per molte persone può essere eccitante come cercare di battere quella luce gialla prima che diventi rossa. Nella società del presentismo, come quella in cui viviamo, la soglia di tolleranza per ogni minimo ritardo nella soddisfazione di un desiderio è pari a zero e spesso porta a prendere decisioni avventate e sbagliate che conducono sempre allo stesso punto… una perdita economica. Molte persone pensano che investire con successo significhi indovinare il momento esatto di acquisto e di vendita. Così come si tenta di sfidare il semaforo giallo per anticipare il rosso, allo stesso modo il richiamo di entrare per anticipare una successiva crescita del mercato o di uscire al momento giusto per anticipare una discesa può tentare diversi investitori. Sostanzialmente questi investitori cercano di battere il mercato con l’astuzia. O almeno così pensano. In realtà, non è detto che si riescano a ottenere risultati migliori. Diventare un investitore significa avere una prospettiva a lungo termine ed è qui che entra in gioco la virtù della pazienza anche se sappiamo non è naturale per la maggior parte di noi, che si tratti di semafori agli incroci o di investire. In entrambi i casi, vogliamo solo arrivarci (o arricchirci) il più velocemente possibile. Pazienza e lungimiranza rappresentano i beni più rari per ogni investitore e non può esistere nessun progetto di investimento che non tenga conto della componente Tempo. Mentre può essere divertente battere la luce gialla alla ricerca di soldi veloci, il processo sano di investimento porta ad avere più soldi in sicurezza ogni volta che arrivo alla luce verde. Due cose separano i guadagni a breve termine ad alto rischio dai guadagni a lungo termine a basso rischio: pazienza e processo. Potresti essere fortunato una o due volte nel tentativo di anticipare il mercato e trovare l’investimento della vita, ma la storia dimostra che la pazienza e il lungo termine sono gli unici modi per costruire ricchezza sostenibile. Il tempismo del mercato non batte quasi mai il tempo sul mercato e la pazienza trasforma una scommessa in un investimento. Quindi, la prossima volta che hai voglia di correre a sfidare quella luce gialla, prova a pensare a questo e magari rivolgiti al tuo consulente finanziario di fiducia che ti aiuterà a mettere a fuoco la realtà facendoti allontanare dal tentativo di battere il semaforo giallo con il rischio di non raggiungere il verde della tua serenità finanziaria. Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà. Rosario Daniele Iemulo
Perché perdersi il piacere di godere del cibo del nostro ristorante preferito? Come cambiano le abitudini degli italiani… Nell’ultimo anno la consegna a domicilio di food si è dimostrata un servizio essenziale, portando direttamente a casa, in modo facile, veloce e sicuro i propri piatti preferiti. Le ricerche su Google in tutto il mondo delle parole "consegna di cibo a domicilio" sono aumentate in modo esponenziale e secondo alcuni studi le consegne mensili a domicilio di ristoranti sono aumentate di quasi il 350% rispetto ai livelli di pre-covid. Tale tendenza ha fatto proliferare la nascita di app per la prenotazione del cibo e le aziende legate alla consegna hanno notevolmente accresciuto il loro fatturato. Una di queste società, Deliveroo, per sfruttare il buon momento in termini di ricavi (ma non di utili) e anche di mercato, ha deciso di quotarsi alla borsa di Londra, ma nel primo giorno di quotazione il valore del titolo è sceso del 26% rispetto al prezzo iniziale tanto da portare diversi investitori a definire questa quotazione: “la peggiore Ipo nella storia della borsa di Londra”. Ma quali sono stati i motivi di questo fallimento e cosa c’entrano i criteri Esg? Il motivo principale è il modello di business della piattaforma dove molti analisti hanno evidenziato lo sfruttamento dei rider ed alcuni grandi gestori britannici, tra cui Aberdeen, Aviva e Legal & General, si sono rifiutati di partecipare alla sottoscrizione dei titoli e di inserirli nei propri portafogli proprio perché ritengono che la società non rispetti gli standard di un corretto trattamento dei lavoratori e dei loro diritti. Non sono considerati in linea con i criteri di investimento responsabile. C’è poi il tema della governance. In particolare, il fatto che il fondatore Will Shu, amministratore delegato, con appena il 6,3% delle azioni abbia diritti di voto straordinari controllando di fatto al 57,5% Deliveroo per tre anni. Questo esempio ci porta a considerare come anche la finanza possa essere sostenibile, dove le decisioni finanziarie, le strategie d’investimento e di allocazione delle risorse consentono progressi nella direzione dello sviluppo sostenibile. Gli investimenti sostenibili o gli investimenti ESG, abbreviazione di Environmental, Social and Governance, sono una concreta manifestazione di finanza sostenibile. Come risparmiatori ed investitori abbiamo la possibilità di orientare i nostri investimenti verso quelle aziende che contribuiscono alla lotta contro i cambiamenti climatici, che affrontano in modo efficace le problematiche relative alla qualità dei contratti di lavoro, l'uguaglianza sul posto di lavoro e la formazione e lo sviluppo del personale oltre ad una buona governance societaria con comitati diversificati e responsabili e diritti degli azionisti. Tra il 2014 e il 2018, i patrimoni gestiti in modo sostenibile sono aumentati di oltre il 68% e ora rappresentano circa un quarto di tutti i patrimoni gestiti a livello globale. L'Europa è in prima linea in questa crescita e rappresenta oltre il 50% degli investimenti responsabili a livello mondiale. Investire significa guardare al futuro e l’investimento ESG permette di adottare una visione di lungo termine nell’allocazione delle risorse non limitandosi ai soli ritorni economici, ma anche alla creazione di benefici per l’ambiente e la società in generale. Oggi è possibile coniugare finanza, crescita e sostenibilità per un modello di economia che permetta di preservare l’ambiente in cui viviamo e favorisca lo sviluppo sociale. Seguimi, ti terrò aggiornato su questa e molte altre tematiche d’attualità finanziaria e se vorrai fare qualche approfondimento per un investimento sicuro e sostenibile contattami, insieme sapremo percorrere la migliore strada e pianificare il tuo migliore progetto di “vita”. Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà. Rosario Daniele Iemulo
In un passato, neppure troppo lontano, tante banche lottavano a colpi di promozioni per accaparrarsi un cliente con tanta liquidità, ma, oggi che la situazione è cambiata occorre fare i conti con scenari molto diversi. Chi si sarebbe immaginato che per mantenere depositati i propri risparmi sul conto corrente si dovesse pagare o addirittura si venisse invitati a trasferire la liquidità presso altre banche? Ha fatto scalpore la scelta di Fineco di chiudere il conto a quei clienti che lo utilizzano esclusivamente per depositarvi la liquidità ma dobbiamo dire che in Europa molte banche, già da oltre un anno, fanno pagare una commissione dello 0,50% sui depositi sopra i 100.000 euro. Anche in Italia, diversi istituti bancari, tra cui Unicredit, Bper, Bnl hanno introdotto una commissione sui conti delle persone giuridiche sulle giacenze superiori ad una determinata cifra. Ma quali sono le ragioni di questo cambio di rotta? Come sappiamo, la Bce, nel tentativo di sostenere l’economia, ha adottato da tempo una politica monetaria espansiva che ha avuto il merito da una parte di immettere liquidità nel sistema economico (anche se chi ha beneficiato di questa liquidità non l’ha investita ma l’ha depositata sul conto corrente) e dall’altra di ridurre i tassi interbancari come l’Euribor, il tasso utilizzato dalle Banche per le operazioni di finanziamento, attualmente al – 0,553%. Per cui, la prospettiva che si mantenga su tali livelli ancora per svariati mesi (come da analisi macroeconomiche di Bce), ha determinato un impatto sfavorevole sull'attività di gestione della liquidità da parte delle banche, con particolare riferimento a quella depositata dai clienti sul conto corrente specie se per lunghi periodi, rendendola di fatto ancora più onerosa (secondo gli ultimi dati di ABI sui conti correnti delle banche italiane sono depositati 1.740 miliardi di Euro). Il risultato della scelta degli italiani di tenere fermi i propri risparmi sul conto corrente, risulta opposto a quello desiderato perché, in questo modo, tenendo bloccati i soldi ci si ritrova più poveri. Negli ultimi vent'anni, tutto sommato, l'inflazione non è stata poi tanto alta, ha viaggiato intorno al 2% o giù di lì e sempre negli ultimi vent'anni abbiamo avuto una situazione dove l'economia mondiale, rappresentata col famoso indice Morgan Stanley World Index, nonostante tutto quello che è successo in termini di eventi negativi, ha conseguito un ritorno del 600% mentre dall'altra parte l'inflazione solo per l'effetto della capitalizzazione composta ha eroso il potere d'acquisto di circa il 34% per chi avesse tenuto la liquidità sul conto. Facciamo un esempio per rendere bene l’idea. Immaginiamo di avere due cugini, uno che vive negli Stati Uniti e uno in Italia, che vent'anni fa hanno ricevuto in eredità 1000 euro. Gli americani, come sappiamo, spendono di più di noi così, quando l’italiano ha ricevuto quei 1000 euro, ha detto: intanto me li metto da parte perché “non si sa mai” e poi vediamo cosa succede. Il cugino americano, invece, vedendosi arrivare l’eredità ha detto: fantastico, intanto 500 euro me li spendo e gli altri 500 li investo sull’economia del mondo. Negli anni l'americano ha continuato a tenere i soldi investiti lì e l’italiano invece ha continuato tra un disastro e l'altro a dire “ma non mi fido… non lo so… non è il momento migliore per investire” quindi ha continuato a tenere i suoi 1000 euro sul conto corrente. Oggi l'italiano, che apparentemente è molto più virtuoso di suo cugino americano, si ritrova con 660 euro come potere d'acquisto mentre il cugino americano, più cicala perché ne ha pure spesi subito la metà, se ne ritrova 3500. Gli americani hanno una propensione al risparmio molto bassa e di consumo alta, al contrario degli italiani, ma il risultato è che i risparmiatori americani sono diventati più ricchi mentre invece noi no. Perché? Quei pochi risparmi che accantonano gli americani li fanno lavorare investendoli nell’economia reale attraverso gli indici azionari… mentre noi italiani, se potessimo, li terremmo ancora sotto il materasso. Nel grafico sotto notiamo quanto abbia reso la liquidità parcheggiata sul conto e quanto se investita nell’economia reale attraverso l’indice azionario globale. Proviamo a comparare i rendimenti di 100.000 euro investiti negli ultimi 10 anni nelle diverse forme di impiego. Se poi consideriamo il rendimento reale al netto dell’inflazione degli ultimi 10 anni la liquidità ci ha fatto perdere soldi in termini di potere d’acquisto. Ecco questa è la tragedia finanziaria che si è consumata non solo negli ultimi 10 anni, ma da sempre e che rischia di essere aggravata da quello che succederà nei prossimi anni perché è evidente che siamo di fronte ad uno scenario con un’inflazione prevista al rialzo rispetto agli ultimi anni che poi è quello che vogliono anche i governi e le banche centrali. Quindi come si deve comportare il singolo risparmiatore ed investitore? Nessuno può prevedere l’andamento dei mercati, quando è il momento migliore per investire o sapere con esattezza quanto renderà un determinato investimento, ma c’è una certezza, in uno scenario di tassi bassi, il conto corrente non produrrà remunerazione e la liquidità perderà valore nel tempo. È sempre più evidente, quindi, che per ottimizzare e rendere maggiormente efficiente la gestione delle nostre finanze sia assolutamente necessario pianificare realizzando passo dopo passo i nostri obiettivi, bilanciando adeguatamente protezione e assunzione di rischio oltre al corretto orizzonte temporale. Muoversi per tempo con una strategia ben definita può fare la differenza per evitare il più grande esproprio di ricchezza causato dalla perdita di valore dei tuoi risparmi. Entra ora a far parte della mia community e unisciti agli oltre 200 Manager (CEO, Direttori, Partner) e Imprenditori presenti. Due volte al mese, iscrivendoti alla mia newsletter, “Oggi ti parlo di…” riceverai in regalo gli esclusivi contenuti che curo per farti gestire al meglio i tuoi risparmi e per rimanere sempre informato ed evitare il rischio di trovarti finanziariamente in difficoltà. Rosario Daniele Iemulo