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Benvenuta, benvenuto nel mio blog.Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.
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In questo periodo non particolarmente felice per gli investitori, voglio raccontare la storia di tre uomini divenuti straordinari, grazie al loro diverso modo di far fronte alle situazioni difficili. Utilizzeremo questi esempi di vita per trarre alcuni insegnamenti importanti per la gestione dei nostri risparmi.

Inizia un nuovo anno e… anno nuovo vita nuova. Lo diciamo tutti, con l’inizio del nuovo anno ci sono i buoni propositi, ognuno di noi cerca di pensare a ciò che desidera di buono per il nuovo anno, per sé e per i propri familiari. La nostra mente si impegna fortemente a mettere in fila tutti i sogni che abbiamo, passa il tempo… e qualcosa si perde sempre di vista perché travolti dalla nostra quotidianità frenetica. Succede un po’ la stessa cosa quando si iniziano a fare propositi finanziari e secondo uno studio di Fidelity Investments, il 65% degli intervistati ha indicato come buoni propositi finanziari nel 2021: risparmiare di più spendere di meno ridurre il debito. Ma i dati mostrano che, nonostante le migliori intenzioni, molte persone non mantengono i propositi e infatti solo il 36% degli intervistati ha riferito di aver raramente o mai raggiunto le proprie buone intenzioni, mentre il 60% degli intervistati ha affermato di raggiungere a volte i propri obiettivi. Perché non si riescono a mantenere i propositi finanziari che ci si prefigge anche se si sa, che di fatto possono avere un impatto significativo sul nostro futuro? Spesso perché i nostri obiettivi non sono abbastanza specifici oppure sono talmente difficili da raggiungere che ci portano al fallimento dell’obiettivo.

Ci avviciniamo alla fine di un anno che abbiamo vissuto con il fiato sospeso per gli effetti non ancora terminati della pandemia.
Il 2021 è stato l’anno della ripresa economica globale, dell’impennata dei prezzi dell’energia, l’anno delle grandi campagne di vaccinazione, l’anno dell’inflazione.
Le economie globali hanno avuto un vigoroso rimbalzo nella primavera del 2021 e hanno continuato a cavalcare l’onda delle riaperture durante l’estate. C’è stata la ripresa dell’attività economica e soprattutto dei consumi, decisive sono state le politiche espansive delle maggiori Banche Centrali e i programmi di aiuto messi in campo da tutte le principali Economie.
Il 2021 è stato anche l’anno del grande ritorno dell’inflazione. Dopo diversi anni in cui l’inflazione è stata bassissima, la forte ripresa dell’attività economica e in particolare l’aumento della domanda di alcuni beni è stata tale che l’offerta ha faticato a tenere il passo, il che è stato accompagnato da un aumento dei prezzi di produzione per via della scarsità delle materie prime determinando una rapida ripresa inflazionistica, di entità superiore alle aspettative.
Secondo gli ultimi dati Istat, nel mese di novembre i prezzi sono aumentati del 3,7% su base annua spinti in alto soprattutto dalle materie prime energetiche.
A lanciare l’allarme sulla situazione dei prezzi in Italia è stata Federconsumatori, che ha calcolato come, a questi livelli di inflazione, i rincari per una famiglia composta da quattro persone si aggirino in media sui 1.000 euro annui.
Anche se non eri più abituato a sentirne parlare e a considerarla, l’inflazione può avere delle ripercussioni molto tangibili sul valore reale dei tuoi risparmi perché un aumento generalizzato dei prezzi significa che, per acquistare lo stesso prodotto, oggi ci vogliono più soldi di quanti ne servissero ieri. Anche se continui a vedere che la cifra dei tuoi risparmi non cambia, il suo valore rapportato alla realtà ne determina il tuo potere di acquisto.
Oggi il tema inflazione è ancora più cruciale perché lasciando inoperosi i risparmi si rischia un grande autogoal, in quanto si sta scegliendo la perdita sicura del loro valore. Infatti, una recente analisi del Centro Studi di Unimpresa sui dati di Banca d'Italia ha rilevato che sono quasi 2.000 i miliardi di euro depositati da famiglie e imprese sui conti correnti e il ritorno dell'inflazione nei prossimi 10 anni rischia di erodere 500 miliardi di tutti questi risparmi custoditi “al sicuro” nei conti correnti.
Più di 50 miliardi di perdita di potere d’acquisto nel solo 2022 del risparmio lasciato improduttivo sui conti correnti.
Come cercare di fare fruttare i propri risparmi anche in questa situazione?
La soluzione esiste ed è quella di investirli in attività che diano la possibilità di eguagliare almeno l'inflazione, ciò significa gestire in modo più accurato i risparmi.
Ricorda sempre che se vengono rispettate le poche e fondamentali regole d’investimento, sarà difficile esporsi a rischi troppo elevati.
In questo grafico puoi vedere cosa è realmente accaduto nell’ultimo periodo storico di grande inflazione, quello degli anni ’70 dove il potere d’acquisto della liquidità si è ridotto di oltre un quarto e nello stesso tempo il mercato azionario internazionale ha guadagnato il 20% nei 10 anni considerati.
Un bravo consulente finanziario può aiutarti a mettere a fuoco i tuoi obiettivi e attuare scelte ritagliate su misura per la tua situazione, adatte a raggiungere gli obiettivi specifici nel corretto orizzonte temporale.
Contattami per un incontro gratuito e valuteremo insieme come potrò aiutarti a migliorare il tuo benessere finanziario, e soprattutto a non rischiare di tenere fermi i tuoi risparmi in un periodo in cui l’inflazione potrebbe fare quella differenza che nessuno di noi si auspica.
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Rosario Daniele Iemulo
Private Banker da oltre vent’anni | San Felice Milano

«Il mercato azionario è salito tanto, dovrei vendere le mie azioni ora?» Per esperienza penso che questa sia una domanda che molti investitori si pongono ogni qual volta arriva un calo del mercato finanziario, come in questo ultimo periodo, in cui è forte il dilemma tra vendere tutto, evitare il dolore della discesa e aspettare il calo per rientrare oppure rimanere investiti ed eseguire il piano finanziario concordato per raggiungere il proprio obiettivo. Riprendendo la metafora della tartaruga e della lepre, il modo in cui molti di noi vorrebbero che il mercato si comportasse è come la tartaruga: lento e costante, senza mai cambiare, sempre in movimento in avanti, senza mai riposarsi o tornare indietro. Nella realtà il mercato si comporta come la lepre, corre veloce anche per un breve periodo e poi si stanca e “riposa” per poi ripartire. Nei mercati finanziari questo andamento altalenante nel breve periodo determina la cosiddetta volatilità e quando questa si fa sentire forte è facile essere preda dell’emotività; ad esempio quando vediamo che il nostro fondo d’investimento ha ceduto il 10%, il primo pensiero è di evitare ulteriori perdite e vendere subito! Questo è ancora più vero adesso: non sappiamo quale sarà l’evoluzione dei contagi e quando tutto questo finirà davvero. Sfortunatamente, nel tentativo di evitare una forte o lieve discesa, si finisce con l’essere disinvestiti nei momenti più inopportuni, perdendo le performance migliori. Nella tabella sotto si evince chiaramente cosa succede se si perdono i migliori giorni di mercato: L’esperienza ci insegna che c’è sempre un buon motivo per vendere e uscire dal mercato azionario. Ad esempio, quando a marzo del 2020 le azioni sono state bersagliate per la pandemia, gli investitori si sono chiesti cosa fare, e il primo pensiero per molti è stato quello di vendere per non incorrere nella paura di vedere la proprie azioni diminuire ulteriormente. Ora che le quotazioni delle azioni sono a livelli molto più alte del 2020 e l'attuale ambiente di investimento è impegnativo per la continua incertezza, il tentativo di anticipare il mercato nella testa dell’investitore è ovviamente molto presente. Dati alla mano, la vendita di azioni basata sulle emozioni (il cosiddetto market timing) raramente ha successo e, infatti, in un arco di tempo di cinque anni, l’investitore che ha provato ad azzeccare il momento giusto per entrare e uscire dai mercati ha guadagnato circa la metà della performance dei mercati e ha perso il doppio rispetto a chi non si è lanciato in questo poco efficace esercizio. Il tempo nel mercato è più potente del cronometraggio del mercato, e c’è un modo per evitare a priori emotività ed errato “market timing”, basta seguire una strategia che punta a un ingresso graduale sui mercati per combattere gli alti e bassi dei mercati, distogliendo la nostra attenzione dai bruschi cali e dall’emotività che ci assale durante le crisi finanziarie.

Nell’articolo di questa settimana affronteremo la domanda che come consulente finanziario ricevo spesso: “Devo pagare il mio debito o investire i risparmi per il futuro?” La risposta non è così scontata, e, a mio avviso, si porta dietro diverse considerazioni che esamineremo in modo chiaro e semplice.

Le parole risparmio e investimento sono all’ordine del giorno. Parliamo tranquillamente del primo, ma facciamo un po’ più fatica a sostenere il concetto del secondo. Il concetto di investimento si porta dietro più dubbi e indecisioni, spesso ci si fanno domande che invece non ci poniamo quando pensiamo al concetto di risparmio. Molto spesso le domande che sottendono un investimento sono per esempio: “Quanto mi rende? In quale prodotto colloco i miei soldi? È il momento giusto?” Ecco che allora ci si mette alla ricerca del miglior investimento per ottenere un buon guadagno ed è forte la tentazione di saltare su un investimento che ha ottenuto i migliori rendimenti durante l’ultimo anno o gli ultimi tre anni. Oppure si seguono i consigli dispensati dai media e dai social lasciandosi andare a una scaletta di emozioni che rimbalzano con il cambiare dei “rumors”. Il risultato è che le tue scelte d’investimento saranno influenzate dalle troppe informazioni, dai continui rumori di fondo e dai clamori dei media per cui difficilmente manterrai quel determinato strumento d’investimento perché nel frattempo le emozioni prenderanno il sopravvento. Se anche tu ti poni queste domande e investi i tuoi risparmi ricercando il miglior prodotto, probabilmente ti sarai trovato in queste situazioni.

In Italia, come nella maggior parte dei Paesi occidentali, negli ultimi decenni il concetto di famiglia è progressivamente cambiato, grazie allo sviluppo sociale che ha superato barriere culturali, ideologiche e mentali. Anche dal punto di vista giuridico e normativo, abbiamo assistito a un’evoluzione del diritto di famiglia alla luce della nuova realtà sociale che via via si andava delineando. È del 20 maggio 2016 l’introduzione della legge Cirinnà in cui viene riconosciuta per la prima volta l’esistenza giuridica alle coppie di fatto e alle unioni civili. Oggi, grazie a questa legge, è lecito parlare non più di famiglia, ma di “famiglie”, intese quali diversi modi di vivere il rapporto di coppia, dal punto di vista degli affetti e del patrimonio.

Una famosissima frase di Warren Buffet dice: «La prima regola: non perdere denaro. La seconda: non dimenticare mai la prima». Ma tra il dire e il fare… Lo stesso Buffett, con i suoi investimenti, ha perso oltre il 50% dalla fine del 2007 all'inizio del 2009, e oltre il 45% dalla metà del 1998 all'inizio del 2000. Attraversare periodi temporanei di discese dei mercati finanziari è la norma, non l'eccezione. E allora… perché investire dato che anche i più grandi investitori perdono denaro? Proviamo ad approfondire cosa significa esattamente non perdere denaro. Il mio compito è provare a fare chiarezza su quelli che sono gli aspetti fondamentali quando si investono i propri risparmi nei mercati finanziari. Chi investe in azioni lo fa per partecipare alla crescita e allo sviluppo del mondo con l’intento ovviamente di ottenere rendimenti elevati.

Anche tu probabilmente ci hai giocato da piccolo… per me era un must, il Monopoli! Il Monopoli è un gioco di strategia che si focalizza sul mercato immobiliare; lo scopo è semplice: acquistare, investire e sviluppare la propria proprietà e riscuotere l'affitto da altri giocatori con l'intenzione di farli fallire e poter diventare il più ricco e monopolista. A distanza di tanti anni, possiamo dire che questo gioco ci ha insegnato alcune preziose lezioni di finanza personale che possiamo applicare ancora oggi per gestire in modo efficace le nostre risorse, e affrontare le sfide che la vita ci riserva.

L’Earth Overshoot Day è il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. E purtroppo, anno dopo anno, arriva sempre prima. Il nostro modello attuale di consumo, che prevale da decenni, è quello lineare dove le risorse naturali vengono estratte, utilizzate per produrre beni di consumo e poi mandate in discarica. In pratica questo modello si basa sul "prendere-fare-smaltire", dove i profitti sono realizzati sfruttando le risorse naturali per fabbricare e vendere il maggior numero possibile di prodotti. Negli ultimi decenni il modello lineare sta raggiungendo i suoi limiti, non solo perché le riserve di alcune risorse naturali si stanno già esaurendo e il problema aumenterà man mano che la popolazione mondiale crescerà, ma anche per la difficoltà del pianeta di assorbire i rifiuti. La crescente consapevolezza dell'opinione pubblica e dei consumatori verso un futuro più sostenibile sta sottoponendo le istituzioni e i regolatori a crescenti pressioni per promuovere azioni verso un’economia circolare.