Lavorare per me significa puntare al meglio!
Benvenuta, benvenuto nel mio blog.Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.
Scoprirai i vantaggi della pianificazione patrimoniale, sarai aggiornato sulle ultime notizie finanziarie e potrai conoscere meglio me e il mio lavoro.
Utilizza il mio blog per accrescere la tua cultura finanziaria e comprendere meglio il mondo della finanza personale, io offro informazioni precise, puntuali e concrete, sorrette da dati certi.
Se anche tu punti al meglio seguimi!
Con la chiusura delle scuole per l’aumento dei contagi in Lombardia i miei due bambini hanno iniziato la didattica a distanza. Si è posto subito il problema di reperire un computer in più perché quest’anno, essendo in prima elementare, anche il piccolo necessita del suo PC. Sabato mattina mi sono recato presso un negozio di computer ricondizionati, dato l’uso limitato che necessita; dopo aver scelto velocemente il computer facendomi consigliare dal venditore sono rimasto lì in attesa che mi venisse configurato e consegnato. Durante l’attesa, entra in negozio una coppia di signori sui 65 anni e la moglie dice allo stesso venditore di aver bisogno di un pc perché quello che utilizza attualmente è molto lento ed obsoleto. Il signore addetto alle vendite le chiede correttamente: “Signora per cosa le serve il pc in modo da consigliarle quello più adatto alle sue esigenze?”. La signora a quel punto tira fuori dalla sua borsa un quaderno ed apre le pagine su cui si era appuntata le caratteristiche a suo parere importanti insieme a parecchie domande. E subito ho pensato: “Ma che brava questa signora che si documenta per essere maggiormente consapevole per prendere una decisione”. La signora ha spiegato di aver preso informazioni da amici, colleghi e da Internet, ha continuato a fare domande, anche tecniche, e dall’altra parte le risposte sono arrivate sempre precise ed argomentate; ma, dopo circa 30 minuti, vedendo il venditore abbastanza provato ho sentito il bisogno di intromettermi dicendo alla signora che io in questo negozio avevo già comprato dei pc trovandomi sempre bene grazie anche ai consigli tecnici ed esperti del signore che le stava fornendo informazioni. In pratica ho fatto una recensione in tempo reale. La signora a quel punto rivolgendosi a me dice: “Me lo consiglia veramente? Sono preoccupata di essere lasciata sola quando ho un problema, come assistenza sono affidabili?”. Quest’ultima domanda mi ha fatto pensare al mio lavoro di consulente finanziario di fiducia e a quanti risparmiatori vengono lasciati soli soprattutto nelle filiali delle banche tradizionali dove più che altro sono solo numeri. Nel frattempo il marito, sempre in disparte, guardava tutti i prezzi dei pc e ogni tanto prendeva la parola per dire questo costa 350 euro oppure prendi questo che ne costa 439, in pratica la sua attenzione era rivolta solo al costo. Oramai il dialogo era diventato a tre e rivolgendomi alla signora le dico: “Per curiosità posso chiederle quanto tempo ci ha messo a documentarsi, a leggere informazioni, a capire le caratteristiche tecniche di un pc dato che alla fine spenderà meno di 500 Euro?”. La signora candidamente risponde che in verità sono almeno due settimane che si informa e che le due paginette di appunti sono il risultato di altre 5 pagine non trascritte. Il suo modo di fare mi ha incuriosito dandomi un assist involontario per cui dopo essermi qualificato come Consulente Finanziario le ho chiesto se potessi farle una domanda più personale lasciandole la facoltà di non rispondere, la signora molto disponibile e simpatica accetta la domanda. “Immagino che voi come famiglia abbiate dei risparmi e le posso chiedere come prendete le decisioni di investimento?” La signora a quel punto risponde: “Andiamo in banca e ci facciamo consigliare dal nostro referente perché riteniamo che ci consigli per il nostro meglio”. Lì arriva la seconda domanda… “Quanto tempo impiegate per prendere la decisione?” “Il tempo necessario affinché ci venga spiegato il prodotto e per la firma dei documenti, quindi circa un’ora.” Alla fine i due simpatici signori hanno comprato il pc. Che cosa ci dice questa breve storia realmente accaduta? Quando si tratta di prendere decisioni dove buona parte delle persone impiega anche diverse settimane per informarsi, documentarsi e scegliere un oggetto che alla fine costa poche centinaia di euro si impiega tempo ed energie. Quando, invece, si devono prendere decisioni per allocare i propri risparmi non si fa altro che andare presso la filiale della banca, sottoscrivere prodotti che magari non si conoscono per caratteristiche, rendimento atteso, rischio intrinseco e, soprattutto, non si ha la percezione che quel determinato prodotto risponda alla effettive esigenze, ma solo perché proposto dalla Banca si sottoscrive. Ecco che allora quando dobbiamo prendere decisioni finanziarie ci dobbiamo porre le giuste domande, stabilire i nostri reali bisogni e informarsi, oltre a dedicare il giusto tempo così come lo dedichiamo quando dobbiamo scegliere il nuovo PC, perché la scorciatoia potrebbe essere la via più comoda ma nel campo del risparmio può portare a scelte errate che potrebbero compromettere la serenità finanziaria della nostra famiglia. Chi sa di più pianifica meglio. Se pensi che questo articolo o uno dei punti sviluppati ti sia stato utile, oppure se desideri discutere la tua situazione in modo più dettagliato, contattami per un incontro conoscitivo gratuito per capire come potrei aiutarti. Ogni mese scrivo la mia newsletter “Oggi ti parlo di…” che condivido con i miei clienti e con il mio network volta ad analizzare tematiche specifiche al fine di creare spunti di riflessione e confronto e rimanere sempre informati. Se non lo hai ancora fatto iscriviti qui: Oggi ti parlo di… Rosario Daniele Iemulo
Matrimoni, fusioni ma anche divorzi tra banche degli ultimi anni, per il risparmiatore italiano non sono una novità. Negli anni '90 assistevamo alla corsa delle banche a chi apriva più filiali. I locatori, che avevano locali da affittare, erano ben lieti di consegnare le chiavi delle loro mura a delle filiali bancarie, questo garantiva loro un affitto molto alto e per lungo tempo. Erano anche gli anni in cui si apriva il conto nella banca sotto casa, perché portava il nome della città o perché si conosceva il direttore, oppure perché era la banca storica della famiglia, un legame forte e fiduciario, e pazienza se ogni volta per entrare in banca c’era una gran coda da fare. Mi ricordo esattamente che negli anni ’80 quando mio padre mi veniva a prendere a scuola mi portava in banca per fare le operazioni per la sua attività perché a quell’ora c’era meno gente, le si studiavano tutte per passare il minor tempo ad aspettare. Oggi facciamo i conti con una realtà completamente diversa. Innumerevoli situazioni hanno incrinato i rapporti tra risparmiatore e banche; vendite per solo un euro di centinaia di sportelli, valori azionari azzerati, titoli subordinati svaniti insieme ai soldi di decine di migliaia di risparmiatori, interi consigli di amministrazione arrestati per bancarotta, riciclaggio, hanno minato il legame fiduciario tra la banca e i clienti. Ciò a cui si assiste è un declino del sistema bancario tradizionale generato da:
- Perdita di redditività causata dalla riduzione del margine di interesse derivante dalla raccolta del denaro per le misure di politica monetaria della Banca centrale europea
- Difficoltà a ridurre i costi fissi derivanti dalle strutture smisurate e dal gran numero di risorse
- Inefficienza operativa
- Costi di finanziamento più alti rispetto alle altre banche europee
- Crediti inesigibili e la Bce stima che nel 2021 una buona parte dei 1400 miliardi di crediti inesigibili rischia di raddoppiare perché molte banche hanno prestato denaro ad aziende che potrebbero non riuscire a proseguire nella loro attività d’impresa
- Quantità eccessiva di titoli di Stato italiani detenuti e le banche italiane vengono considerate come la cassaforte per il debito pubblico e nei loro bilanci hanno un peso sei volte maggiore di quello di Francia e Germania
- Emergenza Covid dove quasi tutte le filiali erano chiuse e la gente non riusciva ad andare in banca e neanche riusciva a parlare con qualcuno sia per le semplici operazioni bancarie ma soprattutto per avere un aggiornamento del proprio patrimonio finanziario
- Continuo turnover di personale che non fa altro che far sparire una componente fondamentale tra banca e risparmiatore: la fiducia
- Costi di gestione più alti che ovviamente scaricano sui clienti sotto forma di commissioni.
…Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi… Quante volte ti è capitato di rimandare qualcosa che avevi da fare a “domani” per poi scoprire che il ritardo ha peggiorato la situazione? Se una cosa non la si fa quand’è il momento, il senso di responsabilità si fa sentire! E se almeno una volta al giorno si rimandano delle decisioni e ci si cerca di convincere che la procrastinazione ha un costo minimo o nullo… ci si sbaglia. Procrastinare può potenzialmente costare denaro soprattutto quando ci riferiamo agli investimenti e quando le decisioni finanziarie vengono rimandate. Uno dei motivi per cui le persone rimandano di prendere delle decisioni finanziarie dipende dal fatto che si pensa alla contingenza delle situazioni senza avere una progettualità per il futuro; è molto difficile agire per qualcosa che ci sarà utile più in là negli anni come ad esempio per la pensione. Sembra proprio che, più il vantaggio percepito è lontano, meno è probabile che agiremo e più è probabile che rimanderemo. La buona notizia è che una volta che le persone dedicano del tempo alla corretta pianificazione finanziaria, hanno il 75% di probabilità in più di avere fiducia nel loro futuro finanziario.
Di recente mi sono imbattuto in una leggenda indiana che coinvolge un re locale, un saggio e una partita a scacchi. Il re era famoso per la sua passione per gli scacchi e si divertiva a sfidare i visitatori saggi a giocare con lui offrendo qualsiasi tesoro o premio a chi fosse riuscito a batterlo. Un giorno, un saggio viaggiatore arrivò nel regno e fu invitato a sfidarlo. Quando gli fu chiesto di dichiarare la sua ricompensa desiderata in caso di vittoria, il saggio chiese solamente dei chicchi di riso posti sulla scacchiera nel modo seguente: ogni quadrato avrebbe dovuto contenere il doppio del suo precedente quindi: un chicco di riso nella prima casella, due chicchi nella seconda casella, quattro nella terza casella, otto nella quarta casella, sedici nella quinta casella e così via fino alla casella 64. Il re non si rendeva conto del potere di questa richiesta apparentemente modesta per cui acconsentì e iniziarono la partita. Con grande sorpresa il re fu sconfitto dal saggio e così fece portare un sacco di riso sulla scacchiera. Cominciarono a mettere i chicchi di riso secondo l’ordine indicato dal saggio e ben presto il re si rese conto che non sarebbe stato in grado di mantenere la sua promessa perché la crescita esponenziale dopo ogni quadrato successivo sulla scacchiera diventava molto più grande di quanto immaginasse. Avrebbe dovuto consegnare una quantità di grano pari a circa 1.600 volte la produzione totale di grano in tutto il mondo. La richiesta del saggio si basava su uno dei concetti più diffusi in matematica e allo stesso tempo contro intuitivo, ma che porta a risultati sorprendenti: la crescita esponenziale. La crescita esponenziale è caratterizzata da una quantità che si raddoppia continuamente in un determinato periodo di tempo, e questo può portare a numeri sorprendentemente grandi.
Un giorno, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, chiese a Warren Buffett, il più grande investitore di tutti i tempi: “Warren, il tuo metodo di investimento è così semplice, eppure così brillante. Perché non ti copiano tutti?" La risposta fu semplicemente: "Perché nessuno vuole arricchirsi lentamente". Si ha solitamente fretta di capitalizzare gli investimenti fatti, ecco perché alla domanda che ogni investitore si pone - quale rendimento posso ottenere e quanto tempo dovrò aspettare - la risposta che si vorrebbe avere è quella di accrescere la propria ricchezza nel più breve periodo di tempo. Ti sottopongo un indovinello, prova a risolverlo. In un lago ci sono delle ninfee che ogni giorno diventano il doppio rispetto al giorno precedente. Se impiegano 48 giorni per ricoprire l’intera superficie del lago, quanto impiegano per coprirne la metà? Se la tua risposta è 24 giorni, è la risposta sbagliata. La risposta corretta è 47 giorni. Cosa ci dice questo semplice indovinello? Che tendenzialmente le persone sono portate a pensare linearmente e hanno difficoltà a calcolare la funzione esponenziale e così ci capita che anche nel campo degli investimenti estendiamo il nostro processo lineare, ma l’investimento è di natura esponenziale. Un altro esempio: una persona raddoppia i suoi investimenti ogni 9 anni e ci sono voluti 36 anni per raggiungere un suo determinato obiettivo. Quanti anni fa aveva la metà dei soldi? La risposta corretta è 27 anni il che significa che ci sono voluti 27 anni per accumulare la metà e nei successivi 9 anni ha guadagnato tanto quanto negli ultimi 27 anni precedenti. Controintuitivo, ma vero. Questo è il potere della capitalizzazione composta e del tempo.
Sono 330 i miliardi che al 2020 risultano investiti in buoni postali e buoni fruttiferi postali. Il dato di Assogestioni, pubblicato pochi giorni fa, mi ha incuriosito e mi ha spinto ad approfondire l’argomento. Per decenni la tendenza di molti risparmiatori italiani è stata quella di investire i propri risparmi in titoli di Stato e molto spesso in buoni fruttiferi postali, i rendimenti sono sempre stati molto interessanti e, addirittura per chi aveva tempo di aspettare 9 anni e 6 mesi, i buoni fruttiferi postali raddoppiavano il capitale investito. Bei tempi… Tale scelta da sempre è stata sinonimo di massimo guadagno e massima sicurezza in quanto ritenuti privi di rischio. Oggi la situazione è cambiata. La politica monetaria ultra-espansiva delle Banche centrali nel tentativo di sostenere l’economia ha avuto come effetto quello di comprimere i rendimenti delle obbligazioni. La componente obbligazionaria è l’area di maggior investimento tra tutte le aree di asset di investimento a livello globale e il mercato delle obbligazioni governative, di solito parcheggio di risparmi prudenti, è stato spogliato del suo valore reale per spostare enormi quantità di denaro su investimenti in capitali di rischio. L’era dei tassi reali negativi rappresenterà pertanto un tema strutturale e non ci sarà la ricerca del rendimento, ma più propriamente la caccia al rendimento. Ed ecco che tanti risparmiatori continuano a scegliere la strada più semplice e più conosciuta investendo ingenti patrimoni in buoni postali o buoni fruttiferi. Dal report di Assogestioni si evince che in Italia ci sono oltre 50 milioni di buoni postali e quasi 31 milioni di libretti, praticamente 1 italiano su 2 ha uno di questi due strumenti in portafoglio. Proviamo ad analizzare quanto detto.
Sembra una domanda provocatoria soprattutto in questo ultimo periodo in cui la realtà che affrontiamo è diversa da quella che ci saremmo aspettati di vivere, anche nel quotidiano. Apprezzabile, nella nostra sfera emotiva, la preoccupazione per le nostre finanze; ci sta, questo può essere tra i punti che di notte non ci fanno prendere sonno. Ma si sa, riposare e, riposare bene, è una delle cose più importanti per la mente e il corpo. Uno studio pubblicato sul Journal of Psychosomatic Research dimostra che la qualità del tuo sonno è molto più importante della quantità e, dato che tutti noi vogliamo sentirci riposati, cosa possiamo fare per migliorare la qualità del nostro sonno? Importanti sono alcune semplici pratiche: fare esercizio fisico regolare, mangiare sano, dedicare il tempo al nostro hobby, mantenere i contatti sociali con persone che ci fanno sentire bene; ma come fare a mandare via i pensieri turbolenti? La buona notizia è che un bravo consulente finanziario può aiutarti ad affrontare e a rispondere a quei quesiti che ti tengono sveglio la notte. Ma andiamo per ordine cercando di rispondere nel concreto alle diverse domande.
Ti è capitato di ammirare un atleta professionista per la performance che è in grado di mantenere nel tempo, per la sua preparazione e per la sua forza mentale che gli permette di raggiungere le massime prestazioni? Così come uno sportivo professionista attiva il suo fitto programma di allenamento fisico e mentale che lo porterà a raggiungere i risultati cercati per essere un campione, così i risparmiatori nel nuovo anno, per potere raggiungere determinati obiettivi, dovranno prefissarsi di costruire un piano di fitness finanziario valido. Se si vuole puntare a raggiungere l’apice del proprio potenziale occorre uscire dalla propria zona di comfort, avere più coraggio e guardare in faccia i propri limiti. Proviamo a pensare utilizzando un parallelismo, a come poter lavorare per creare fin da subito un programma di fitness efficace.
Buon Anno! Auguro a tutti un Anno pieno di possibilità! Occorre avere fiducia e speranza in quest’anno nuovo, occorre lasciare andare i propri propositi e i propri sogni nella direzione, sì, della possibilità! Se ci chiediamo qual è la strada migliore per costruire le risorse finanziarie che servono per dare vita ai nostri progetti, occorre fare il punto su qualche concetto. Partiamo da risparmio e investimento, due termini che ci aiuteranno nel nostro intento. Risparmio significa mettere da parte i soldi in un posto sicuro per poterli utilizzare in un momento successivo. Per la maggior parte degli italiani il posto più sicuro dove mettere da parte i risparmi è il conto corrente. Investire significa impiegare il proprio patrimonio, significa aumentare e far fruttare le proprie possibilità. Gli investimenti sono orientati al futuro e guardano ai nostri progetti di vita. Nella cultura italiana il conto corrente viene scambiato come forma di investimento. E la prova è negli oltre 1700 miliardi di liquidità giacente nei conti correnti degli italiani. In verità il c/c è un servizio di base che serve come appoggio agli incassi, ai pagamenti e a qualche emergenza. Dobbiamo prendere atto che i soldi lasciati sul conto corrente non coprono l'inflazione e neppure, probabilmente, le spese annue, oltre al non aiutarci a raggiungere gli obiettivi. È fondamentale risparmiare tanto quanto lo è investire se si vogliono raggiungere degli obiettivi di reddito a lungo termine che ci permettano di essere soddisfatti delle nostre scelte. Stiamo assistendo a profondi cambiamenti demografici, sociali ed economici dove le esigenze cresceranno più velocemente di quanto lo farà la ricchezza. Pensiamo alla pensione pubblica che sarà sempre meno generosa e pertanto ci dovremo pensare noi, pensiamo al sistema di welfare sempre meno protettivo e qui basta vedere quanto spendiamo come italiani ogni anno per le cure mediche private o ancora a quanto servirà per mantenere i figli fino all’università. Tutto questo deve portarci a ragionare sul fatto che dovremmo accumulare di più e meglio, pertanto pianificare diventa un processo necessario e indispensabile per evitare che i cambiamenti in atto rischino di rendere insufficiente il patrimonio costruito nel tempo.