Lavorare per me significa puntare al meglio!
Benvenuta, benvenuto nel mio blog.Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.
Scoprirai i vantaggi della pianificazione patrimoniale, sarai aggiornato sulle ultime notizie finanziarie e potrai conoscere meglio me e il mio lavoro.
Utilizza il mio blog per accrescere la tua cultura finanziaria e comprendere meglio il mondo della finanza personale, io offro informazioni precise, puntuali e concrete, sorrette da dati certi.
Se anche tu punti al meglio seguimi!
Hai cercato consulente finanziario
La scelta di investire in un fondo pensione è una delle decisioni più importanti nella pianificazione finanziaria di ogni risparmiatore. Questo strumento offre la possibilità di costruire un futuro economico più solido, integrando la pensione pubblica, che è sempre più ridotta, soprattutto per le nuove generazioni, con una fonte di reddito aggiuntiva.
Da sempre, gli italiani hanno visto nei titoli di Stato, in particolare nei BTP, una solida opportunità di investimento. Negli ultimi tempi, con la risalita dei tassi di interesse dopo oltre dieci anni di tassi a zero, molti risparmiatori hanno scelto di indirizzare i propri risparmi verso questi strumenti.
Non c’è che dire: l’incertezza e la precarietà la fanno da padrone! Gli ultimi due anni saranno da ricordare tra i più instabili sia dentro che fuori dai mercati finanziari. Siamo passati dal Covid e da un contesto di recupero quasi perfetto a una situazione di inflazione completamente sconosciuta, per poi piombare nella guerra. Oltre alla drammaticità di queste situazioni, abbiamo toccato con mano, a causa di questi eventi, la volatilità dei mercati, e per questo si intendono fasi che possono durare settimane o mesi in cui le oscillazioni delle quotazioni degli strumenti finanziari sono molto importanti. La volatilità può essere scatenata da turbolenze politiche o di natura economica. Per esempio, la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sotto la presidenza Trump ha portato alla volatilità dei mercati azionari, stessa cosa che sta succedendo con l’invasione della Russia in Ucraina e l’impennata dei prezzi dell’energia. Il risparmiatore, vedendo oscillare il proprio investimento a causa delle vibrazioni dei mercati derivanti da questi momenti incerti, si pone molte domande sulle prospettive degli investimenti, una tra tutte se valga la pena continuare ad investire. La risposta è molto semplice: sì, vale sempre la pena investire se si ha a disposizione il corretto orizzonte temporale per attendere i frutti dell’investimento.
In questo periodo è facile accorgersi di come stiano cambiando le cose. Fare benzina ormai è diventato un “bene di lusso” e anche al supermercato ci si rende conto di come siano aumentati i prezzi, per non parlare dell’energia… con rincari spesso a doppia cifra a cui non eravamo abituati da tempo. Noi italiani siamo stati viziati per decenni da un ambiente in cui i prezzi di beni e servizi si sono mantenuti abbastanza costanti nel tempo. In un periodo di bassa inflazione, come negli ultimi 15 anni circa, il potere d'acquisto di un euro non cambiava molto di anno in anno, quindi le persone potevano in qualche modo farla franca ignorando il modo in cui l'inflazione stava lentamente erodendo il loro reddito e la ricchezza. Oggi non è più così. Ora che, in merito all'inflazione, l’ultimo dato ufficiale di febbraio parla del 5,7% su base annua, è fondamentale cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri redditi, alle spese e agli investimenti.
Anche i mercati finanziari, come tante altre cose della vita, subiscono a volte degli scossoni imprevisti. Questo alternarsi di positività e turbolenza fa sì che influenzi anche la fiducia dei risparmiatori; due anni fa, è stata la pandemia di COVID-19, oggi l’invasione russa dell'Ucraina. Quando si verificano eventi così forti può essere facile scivolare in una spirale di oscurità dove i sentimenti come la paura e l’ansia portano ad effettuare scelte di investimento opposte rispetto a quelle che si prenderebbero in situazioni di normalità. Guardare il valore dei propri investimenti scendere può certamente essere scoraggiante, tutti noi siamo per definizione “avversi alle perdite” e quindi vorremmo evitare le oscillazioni negative dei nostri risparmi, ma è un dato di fatto che una pausa, una correzione o una flessione del mercato azionario fanno parte dell’attività di investimento e con questo, bisogna conviverci. Sono tre le azioni che ogni investitore considera quando si verificano fasi avverse dei mercati finanziari indipendentemente dalle cause che le hanno generate. Ognuna di queste azioni ha riflessi sui risultati futuri degli investimenti e del raggiungimento degli obiettivi di vita.
Gli italiani oggi vivono più a lungo rispetto alle generazioni precedenti. Negli ultimi 30 anni le aspettative di vita sono aumentate di cinque anni per le donne e di sette per gli uomini. In media, gli uomini e le donne che raggiungono l'età pensionabile tra i 65 e i 67 anni hanno una speranza di vita di 82 anni per gli uomini e 85 per le donne. Vivere a lungo è qualcosa che tutti desideriamo, ma questo sogno diventa realtà solo se la qualità della vita si mantiene costante dall'inizio alla fine. E la qualità della vita dipende spesso dal denaro e dai mezzi disponibili. Sfortunatamente anche la longevità può nascondere un imprevisto finanziario. Nessuno vorrebbe essere costretto a ridimensionare il proprio stile di vita, perché le risorse finanziarie accantonate e il reddito da pensione non bastano più a mantenerlo. Ed è proprio la pensione pubblica che sta andando sotto stress, per gli annosi problemi che ci trasciniamo da decenni e anche per la demografia perché la popolazione giovane va sempre più a ridursi mentre aumenta quella anziana grazie alla longevità. Se poi aggiungiamo la fecondità ai minimi e un tasso di crescita naturale negativo (espresso dal rapporto tra il saldo naturale – differenza tra nati vivi e morti – e la popolazione media, dato per mille, entrambi spingono al ribasso il trend demografico del Paese. Questo comporta che nel corso del tempo ci saranno sempre meno lavoratori che verseranno contributi pensionistici mentre aumenterà il numero di anni di pensione delle vecchie generazioni.