Siamo tutti interessati a stare bene e se possibile stare meglio.
Ognuno di noi cerca prima di tutto di essere in buona salute, una volta pensato a questo, la ricerca del proprio benessere contempla la salute psicofisica e il proprio benessere finanziario.
Godere di buone finanze ci permette di vivere bene, i più lungimiranti, oltre che a vivere bene pensano anche al proprio futuro.
Ecco perché, finanziariamente parlando, predisporre di un buon piano risulta un investimento da fare per mettere al sicuro il proprio benessere.
Si stima che solo il 25% degli adulti attualmente pensino a questo.
Sulla base della mia esperienza ventennale riassumo alcuni motivi sul perché le persone rinunciano alla Pianificazione finanziaria.
Anche se magari qualche volta le persone ne hanno sentito parlare, il concetto di pianificazione finanziaria non gli è familiare. La scarsa attitudine a gestire le risorse familiari nell’ambito di un processo strutturato di pianificazione dipende anche dal basso livello di cultura finanziaria.
Secondo una recente indagine condotta da Standard & Poor’s Ratings Services insieme alla Banca Mondiale, gli italiani sono solo al 63° posto per livello di alfabetizzazione finanziaria e all’ultimo posto tra i Paesi del G7. In Italia solo il 45% degli uomini presenta un adeguato livello di educazione finanziaria, livello che scende al 30% per le donne.
Chi ha maggiore conoscenza finanziaria riesce ad individuare i propri bisogni e le proprie esigenze, pianifica di più il proprio futuro, risparmia di più ed investe meglio i propri risparmi, si indebita di meno e gestisce meglio il proprio debito.
Dallo studio emerge che un basso livello di educazione finanziaria come quello in Italia produce un eccesso di liquidità che a sua volta frena lo sviluppo dei mercati finanziari e dell’economia.
2. Non hanno fiducia negli intermediari finanziari
La fiducia dei risparmiatori è a livello molto basso e non hanno giovato i casi Mps, Veneto Banca, Popolare di Vicenza e la vendita alla clientela dei bond subordinati. D’altronde, nell’epoca dei tasso zero molte banche tradizionali hanno piazzato alla clientela retail ciò che poteva garantire rendimenti più alti. Ma il rischio c’era e bisognava avere una competenza maggiore.
Secondo l’ultimo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, rielaborato da The European House-Amil, il 63% della popolazione non si fida degli intermediari finanziari
Nelle prossime settimane approfondiremo il tema di come scegliere correttamente l’interlocutore finanziario dove alla base di tutto ci dovrà essere la relazione fiduciaria tra cliente e consulente finanziario.
3. Pensano che la pianificazione finanziaria sia per i ricchi
Anche coloro che pensano di non avere abbastanza risorse possono ottenere una prima consulenza gratuita e la decisione di iniziare a pianificare i propri obiettivi per il proprio benessere finanziario non è necessariamente legata a un determinato importo di denaro risparmiato o a un’età specifica.
4. Pensano di averlo già fatto e che investire i propri risparmi sia pianificazione finanziaria
Sono le persone che hanno sottoscritto una polizza assicurativa sulla vita, hanno comprato degli immobili e hanno un gruzzoletto investito e pensano che tutto questo significhi pianificazione.
La pianificazione è un progetto più ampio che copre più aspetti della vita di una persona, coinvolge la sua sfera emotiva, i suoi valori ed i suoi obiettivi di vita.
5. Pensano di poterlo gestire da solo
Al giorno d’oggi ci sono molte più informazioni online, rispetto alle generazioni passate, quindi le persone hanno la sensazione di poterlo fare da soli.
Magari hanno fatto i loro calcoli sulle spese future ed hanno iniziato a pianificare da soli. Questo è solo un aspetto e la loro pianificazione non può mai essere completa e coprire tutti gli aspetti della vita come ad esempio: la gestione del rischio, la longevità, la successione, la pianificazione fiscale.
6. Continuano a procrastinare
Quante volte ci diciamo:
“appena trovo il tempo di...",
“ la prossima volta..."
In questo caso dobbiamo prendere coscienza che non stiamo facendo nulla per la nostra pianificazione.
Diciamo la verità, tutti siamo un po’ inclini alla procrastinazione, magari conosciamo i nostri obiettivi e capiamo l’importanza della corretta pianificazione finanziaria, ma visto che il tempo non basta mai, alla fine questa è una delle prime aree che sacrifichiamo e rimandiamo ad un momento migliore, credendo che prima o poi avremo più tempo e risorse per occuparcene.
Rimandare ha un unico scopo: tenerci comodi nella scomodità!
Dal punto di vista del raggiungimento del benessere finanziario, il procrastinatore soffrirà tremendamente a causa dell'impatto dei costi di ritardo. Ogni anno che passa, i procrastinatori sacrificano il denaro moltiplicando gli effetti del compounding.
Queste sono alcune delle ragioni principali che mi sono venute in mente e sono sicuro di averne dimenticate delle altre
.
Se anche tu ti trovi in una delle situazioni sopra indicate, la buona notizia è che puoi cambiare il corso del tuo futuro finanziario intraprendendo azioni semplici già oggi e la buona riuscita dipenderà dalle circostanze personali e dalle decisioni che prenderai.
Se mi chiedi
"Chi dovrebbe pianificare e quando pianificare?" Sono ovviamente di parte, ma la risposta è che tutti dovrebbero iniziare a pianificare e al più presto possibile. La pianificazione degli obiettivi finanziari e la definizione di un piano di azione efficace avrà un impatto significativo sul futuro delle persone facendole sentire più sicure e con meno stress emotivo.
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Rosario Daniele Iemulo