Lavorare per me significa puntare al meglio!

Benvenuta, benvenuto nel mio blog.

Qui tratto tematiche che hanno come principale obiettivo fare acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria.

Scoprirai i vantaggi della pianificazione patrimoniale, sarai aggiornato sulle ultime notizie finanziarie e potrai conoscere meglio me e il mio lavoro.

Utilizza il mio blog per accrescere la tua cultura finanziaria e comprendere meglio il mondo della finanza personale, io offro informazioni precise, puntuali e concrete, sorrette da dati certi.

Se anche tu punti al meglio seguimi!
26/04/2022

In uno scenario come quello che stiamo vivendo, sono ricorrenti le parole come emotività, rischio, incertezza, paura. Tutti questi concetti non fanno bene al nostro morale e ai nostri investimenti! In questo articolo vediamo come può essere utile guardare alla guida e alla saggezza di un grande investitore, soprattutto quando l’emotività tende a prendere il sopravvento e tutto ci sembra buio. Sto parlando di Warren Buffett. Warren Buffett è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori investitori di tutti i tempi. Un giorno, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, chiese di persona a Warren Buffett: “Warren, la tua tesi sugli investimenti è così semplice, eppure così brillante. Perché non ti copiano tutti?" La domanda posta da Jeff Bezos è la domanda che tutti si pongono. Warren Buffett rispose semplicemente: “Perché nessuno vuole arricchirsi lentamente.”


13/04/2022

Abbiamo già visto come il rischio negli investimenti finanziari è una misura del livello di incertezza nel raggiungimento dei rendimenti secondo le aspettative dell'investitore. È un premio volto a compensare l’andamento incerto e temibile dei mercati finanziari che si trasforma in paura negli investitori sul breve termine. Questa paura viene risarcita da extra-rendimento che in gergo viene chiamato “premio al rischio”. Quando i mercati scendono, l’umore delle persone cambia radicalmente. Alcuni si pentono della loro decisione di investire, altri decidono di uscire nella speranza di ridurre le perdite compromettendo la strategia di accumulo della ricchezza nel lungo periodo. Quando si verificano situazioni del genere, utilizzare una forma di contabilità mentale nel raggruppare gli obiettivi finanziari in diversi orizzonti temporali e organizzare le risorse in "vasi diversi" può aiutarci nell’esercizio di autocontrollo, e quindi, può essere utile nella gestione del denaro. Questo approccio aiuta in quanto agli obiettivi più a breve termine vengono assegnati gli investimenti più sicuri e meno rischiosi. Mentre gli obiettivi più lunghi nel tempo possono consentire investimenti con un profilo di rischio e rendimento più elevato.


05/04/2022

Solitamente investimento finanziario fa rima con rendimento, ma non solo. C’è, infatti, un elemento che non può essere trascurato ed è la cosiddetta propensione al rischio, cioè quanto si è disposti ad accettare che il rendimento effettivo, alla fine del periodo definito, risulti differente in positivo o negativo da quello atteso. È innegabile che non c’è rendimento senza rischio ed è questo il “prezzo” da pagare se si vuole vedere crescere il valore del proprio capitale nel tempo. A rischio più alto corrisponde una ricompensa più alta. Questa è una delle massime più ripetute negli investimenti finanziari e, infatti, generalmente gli investimenti più rischiosi dovrebbero essere compensati con un rendimento maggiore. Rischiare troppo poco - dove puoi permetterti un rischio maggiore - può essere controproducente a lungo termine. Un esempio classico è il caso dei risparmiatori che tengono i loro depositi sul conto corrente perché ritengono che sia più sicuro e senza rischio, ma… lo è anche oggi che l’inflazione è pari al 5-6%?


28/03/2022

Non c’è che dire: l’incertezza e la precarietà la fanno da padrone! Gli ultimi due anni saranno da ricordare tra i più instabili sia dentro che fuori dai mercati finanziari. Siamo passati dal Covid e da un contesto di recupero quasi perfetto a una situazione di inflazione completamente sconosciuta, per poi piombare nella guerra. Oltre alla drammaticità di queste situazioni, abbiamo toccato con mano, a causa di questi eventi, la volatilità dei mercati, e per questo si intendono fasi che possono durare settimane o mesi in cui le oscillazioni delle quotazioni degli strumenti finanziari sono molto importanti. La volatilità può essere scatenata da turbolenze politiche o di natura economica. Per esempio, la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sotto la presidenza Trump ha portato alla volatilità dei mercati azionari, stessa cosa che sta succedendo con l’invasione della Russia in Ucraina e l’impennata dei prezzi dell’energia. Il risparmiatore, vedendo oscillare il proprio investimento a causa delle vibrazioni dei mercati derivanti da questi momenti incerti, si pone molte domande sulle prospettive degli investimenti, una tra tutte se valga la pena continuare ad investire. La risposta è molto semplice: sì, vale sempre la pena investire se si ha a disposizione il corretto orizzonte temporale per attendere i frutti dell’investimento.


22/03/2022

In questo periodo è facile accorgersi di come stiano cambiando le cose. Fare benzina ormai è diventato un “bene di lusso” e anche al supermercato ci si rende conto di come siano aumentati i prezzi, per non parlare dell’energia… con rincari spesso a doppia cifra a cui non eravamo abituati da tempo. Noi italiani siamo stati viziati per decenni da un ambiente in cui i prezzi di beni e servizi si sono mantenuti abbastanza costanti nel tempo. In un periodo di bassa inflazione, come negli ultimi 15 anni circa, il potere d'acquisto di un euro non cambiava molto di anno in anno, quindi le persone potevano in qualche modo farla franca ignorando il modo in cui l'inflazione stava lentamente erodendo il loro reddito e la ricchezza. Oggi non è più così. Ora che, in merito all'inflazione, l’ultimo dato ufficiale di febbraio parla del 5,7% su base annua, è fondamentale cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri redditi, alle spese e agli investimenti.


15/03/2022

Anche i mercati finanziari, come tante altre cose della vita, subiscono a volte degli scossoni imprevisti. Questo alternarsi di positività e turbolenza fa sì che influenzi anche la fiducia dei risparmiatori; due anni fa, è stata la pandemia di COVID-19, oggi l’invasione russa dell'Ucraina. Quando si verificano eventi così forti può essere facile scivolare in una spirale di oscurità dove i sentimenti come la paura e l’ansia portano ad effettuare scelte di investimento opposte rispetto a quelle che si prenderebbero in situazioni di normalità. Guardare il valore dei propri investimenti scendere può certamente essere scoraggiante, tutti noi siamo per definizione “avversi alle perdite” e quindi vorremmo evitare le oscillazioni negative dei nostri risparmi, ma è un dato di fatto che una pausa, una correzione o una flessione del mercato azionario fanno parte dell’attività di investimento e con questo, bisogna conviverci. Sono tre le azioni che ogni investitore considera quando si verificano fasi avverse dei mercati finanziari indipendentemente dalle cause che le hanno generate. Ognuna di queste azioni ha riflessi sui risultati futuri degli investimenti e del raggiungimento degli obiettivi di vita.


04/03/2022

«Ciao Daniele, volevo dirti che voglio vendere tutto. Questa crisi durerà molto e la borsa, come per il Covid, crollerà per molto tempo. Non voglio farmi massacrare i risparmi di una vita.»   Questo è un messaggio che un mio cliente mi ha inviato giovedì 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina. Quello che fino a qualche giorno fa appariva come un evento alquanto remoto, è diventato improvvisamente realtà! La guerra richiama sempre nell’investitore conseguenze estreme che possono esporre i risparmi a cadute significative; quando si verificano eventi così forti le nostre emozioni tendono a prendere il sopravvento e non risulta facile mantenere la rotta con i mercati finanziari che traballano. Come persona comprendo al 100% lo stato d’animo da cui si viene sopraffatti in questi momenti, stare calmi mentre i mercati scendono non è da tutti! È una reazione naturale, che però ci rende facili prede del panico con tutte le sue conseguenze e io come professionista, ho il compito di accompagnare le persone verso un comportamento più razionale, in particolare proprio in questi momenti. Quando la volatilità nei mercati è alta un buon investitore non dovrebbe compiere le scelte difensive perché a poco serve assicurare un immobile mentre divampano le fiamme. E paura non fa certo rima con performance.


22/02/2022

Vi siete mai trovati faccia a faccia con un leone affamato? Per alcuni investitori, una flessione temporanea del mercato rappresenta proprio questo: «Il mercato scende, io mi trovo solo davanti al leone… cosa faccio? Lotto o scappo?». Le emozioni spesso dominano il processo decisionale e durante le turbolenze di mercato è facile che anche gli investitori più esperti, che dovrebbero avere una prospettiva a lungo termine, si concentrino solo sui rischi percepiti a breve termine. Il risultato? Ansia o addirittura, nei casi più estremi, vendita di panico. I lettori abituali di questo blog e della newsletter “Oggi ti parlo di…” sanno che situazioni del genere fanno parte della storia dei mercati finanziari. Abbiamo già affrontato situazioni simili con grande razionalità dato che non basiamo la nostra strategia di investimento su movimenti di mercato a breve termine, sulle chiacchiere quotidiane dei guru di turno o tweet casuali. Se sei investito in asset azionari dovresti sapere che è la natura dei mercati a salire e scendere nel breve periodo, ma è importante separare la volatilità dal rischio. La volatilità descrive semplicemente il grado di variazione del prezzo in un determinato periodo di tempo, il rischio si riferisce ad esempio alla possibilità di perdere parte o tutti i tuoi soldi in modo permanente. Oppure può anche riferirsi al rischio di non raggiungere i tuoi obiettivi di investimento o di sottoperformare l'inflazione come attualmente. La buona notizia è che volatilità e rischio possono essere gestiti e questo periodo di alta volatilità che stiamo attraversando è un buon momento per controllare lo stato di salute del tuo portafoglio.   Se sei preoccupato per il tuo portafoglio, ecco le domande che dovresti porti per affrontare senza ansia i mercati volatili.


15/02/2022

È normale provare differenti emozioni quando si affrontano temi come denaro e inflazione. In particolare, quest’ultimo concetto è quello con il quale, oggi, ci troviamo a fare i conti. Perché un aumento generalizzato dei prezzi significa che, per acquistare il medesimo prodotto, oggi ci vogliono più soldi di quanti ne servissero ieri. Pur continuando a vedere che la cifra esatta dei tuoi risparmi non cambia, il valore reale è un’altra cosa ed è rapportato alla realtà, determinando il tuo potere di acquisto. L’inflazione “divora” in silenzio i nostri risparmi, un rischio che sottovalutiamo e che spesso non prendiamo in considerazione.  


07/02/2022

Gli italiani oggi vivono più a lungo rispetto alle generazioni precedenti. Negli ultimi 30 anni le aspettative di vita sono aumentate di cinque anni per le donne e di sette per gli uomini. In media, gli uomini e le donne che raggiungono l'età pensionabile tra i 65 e i 67 anni hanno una speranza di vita di 82 anni per gli uomini e 85 per le donne. Vivere a lungo è qualcosa che tutti desideriamo, ma questo sogno diventa realtà solo se la qualità della vita si mantiene costante dall'inizio alla fine. E la qualità della vita dipende spesso dal denaro e dai mezzi disponibili. Sfortunatamente anche la longevità può nascondere un imprevisto finanziario. Nessuno vorrebbe essere costretto a ridimensionare il proprio stile di vita, perché le risorse finanziarie accantonate e il reddito da pensione non bastano più a mantenerlo. Ed è proprio la pensione pubblica che sta andando sotto stress, per gli annosi problemi che ci trasciniamo da decenni e anche per la demografia perché la popolazione giovane va sempre più a ridursi mentre aumenta quella anziana grazie alla longevità. Se poi aggiungiamo la fecondità ai minimi e un tasso di crescita naturale negativo (espresso dal rapporto tra il saldo naturale – differenza tra nati vivi e morti – e la popolazione media, dato per mille, entrambi spingono al ribasso il trend demografico del Paese. Questo comporta che nel corso del tempo ci saranno sempre meno lavoratori che verseranno contributi pensionistici mentre aumenterà il numero di anni di pensione delle vecchie generazioni.