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05/04/2022

Solitamente investimento finanziario fa rima con rendimento, ma non solo. C’è, infatti, un elemento che non può essere trascurato ed è la cosiddetta propensione al rischio, cioè quanto si è disposti ad accettare che il rendimento effettivo, alla fine del periodo definito, risulti differente in positivo o negativo da quello atteso. È innegabile che non c’è rendimento senza rischio ed è questo il “prezzo” da pagare se si vuole vedere crescere il valore del proprio capitale nel tempo. A rischio più alto corrisponde una ricompensa più alta. Questa è una delle massime più ripetute negli investimenti finanziari e, infatti, generalmente gli investimenti più rischiosi dovrebbero essere compensati con un rendimento maggiore. Rischiare troppo poco - dove puoi permetterti un rischio maggiore - può essere controproducente a lungo termine. Un esempio classico è il caso dei risparmiatori che tengono i loro depositi sul conto corrente perché ritengono che sia più sicuro e senza rischio, ma… lo è anche oggi che l’inflazione è pari al 5-6%?


28/03/2022

Non c’è che dire: l’incertezza e la precarietà la fanno da padrone! Gli ultimi due anni saranno da ricordare tra i più instabili sia dentro che fuori dai mercati finanziari. Siamo passati dal Covid e da un contesto di recupero quasi perfetto a una situazione di inflazione completamente sconosciuta, per poi piombare nella guerra. Oltre alla drammaticità di queste situazioni, abbiamo toccato con mano, a causa di questi eventi, la volatilità dei mercati, e per questo si intendono fasi che possono durare settimane o mesi in cui le oscillazioni delle quotazioni degli strumenti finanziari sono molto importanti. La volatilità può essere scatenata da turbolenze politiche o di natura economica. Per esempio, la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sotto la presidenza Trump ha portato alla volatilità dei mercati azionari, stessa cosa che sta succedendo con l’invasione della Russia in Ucraina e l’impennata dei prezzi dell’energia. Il risparmiatore, vedendo oscillare il proprio investimento a causa delle vibrazioni dei mercati derivanti da questi momenti incerti, si pone molte domande sulle prospettive degli investimenti, una tra tutte se valga la pena continuare ad investire. La risposta è molto semplice: sì, vale sempre la pena investire se si ha a disposizione il corretto orizzonte temporale per attendere i frutti dell’investimento.


22/03/2022

In questo periodo è facile accorgersi di come stiano cambiando le cose. Fare benzina ormai è diventato un “bene di lusso” e anche al supermercato ci si rende conto di come siano aumentati i prezzi, per non parlare dell’energia… con rincari spesso a doppia cifra a cui non eravamo abituati da tempo. Noi italiani siamo stati viziati per decenni da un ambiente in cui i prezzi di beni e servizi si sono mantenuti abbastanza costanti nel tempo. In un periodo di bassa inflazione, come negli ultimi 15 anni circa, il potere d'acquisto di un euro non cambiava molto di anno in anno, quindi le persone potevano in qualche modo farla franca ignorando il modo in cui l'inflazione stava lentamente erodendo il loro reddito e la ricchezza. Oggi non è più così. Ora che, in merito all'inflazione, l’ultimo dato ufficiale di febbraio parla del 5,7% su base annua, è fondamentale cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri redditi, alle spese e agli investimenti.


15/03/2022

Anche i mercati finanziari, come tante altre cose della vita, subiscono a volte degli scossoni imprevisti. Questo alternarsi di positività e turbolenza fa sì che influenzi anche la fiducia dei risparmiatori; due anni fa, è stata la pandemia di COVID-19, oggi l’invasione russa dell'Ucraina. Quando si verificano eventi così forti può essere facile scivolare in una spirale di oscurità dove i sentimenti come la paura e l’ansia portano ad effettuare scelte di investimento opposte rispetto a quelle che si prenderebbero in situazioni di normalità. Guardare il valore dei propri investimenti scendere può certamente essere scoraggiante, tutti noi siamo per definizione “avversi alle perdite” e quindi vorremmo evitare le oscillazioni negative dei nostri risparmi, ma è un dato di fatto che una pausa, una correzione o una flessione del mercato azionario fanno parte dell’attività di investimento e con questo, bisogna conviverci. Sono tre le azioni che ogni investitore considera quando si verificano fasi avverse dei mercati finanziari indipendentemente dalle cause che le hanno generate. Ognuna di queste azioni ha riflessi sui risultati futuri degli investimenti e del raggiungimento degli obiettivi di vita.


04/03/2022

«Ciao Daniele, volevo dirti che voglio vendere tutto. Questa crisi durerà molto e la borsa, come per il Covid, crollerà per molto tempo. Non voglio farmi massacrare i risparmi di una vita.»   Questo è un messaggio che un mio cliente mi ha inviato giovedì 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina. Quello che fino a qualche giorno fa appariva come un evento alquanto remoto, è diventato improvvisamente realtà! La guerra richiama sempre nell’investitore conseguenze estreme che possono esporre i risparmi a cadute significative; quando si verificano eventi così forti le nostre emozioni tendono a prendere il sopravvento e non risulta facile mantenere la rotta con i mercati finanziari che traballano. Come persona comprendo al 100% lo stato d’animo da cui si viene sopraffatti in questi momenti, stare calmi mentre i mercati scendono non è da tutti! È una reazione naturale, che però ci rende facili prede del panico con tutte le sue conseguenze e io come professionista, ho il compito di accompagnare le persone verso un comportamento più razionale, in particolare proprio in questi momenti. Quando la volatilità nei mercati è alta un buon investitore non dovrebbe compiere le scelte difensive perché a poco serve assicurare un immobile mentre divampano le fiamme. E paura non fa certo rima con performance.


22/02/2022

Vi siete mai trovati faccia a faccia con un leone affamato? Per alcuni investitori, una flessione temporanea del mercato rappresenta proprio questo: «Il mercato scende, io mi trovo solo davanti al leone… cosa faccio? Lotto o scappo?». Le emozioni spesso dominano il processo decisionale e durante le turbolenze di mercato è facile che anche gli investitori più esperti, che dovrebbero avere una prospettiva a lungo termine, si concentrino solo sui rischi percepiti a breve termine. Il risultato? Ansia o addirittura, nei casi più estremi, vendita di panico. I lettori abituali di questo blog e della newsletter “Oggi ti parlo di…” sanno che situazioni del genere fanno parte della storia dei mercati finanziari. Abbiamo già affrontato situazioni simili con grande razionalità dato che non basiamo la nostra strategia di investimento su movimenti di mercato a breve termine, sulle chiacchiere quotidiane dei guru di turno o tweet casuali. Se sei investito in asset azionari dovresti sapere che è la natura dei mercati a salire e scendere nel breve periodo, ma è importante separare la volatilità dal rischio. La volatilità descrive semplicemente il grado di variazione del prezzo in un determinato periodo di tempo, il rischio si riferisce ad esempio alla possibilità di perdere parte o tutti i tuoi soldi in modo permanente. Oppure può anche riferirsi al rischio di non raggiungere i tuoi obiettivi di investimento o di sottoperformare l'inflazione come attualmente. La buona notizia è che volatilità e rischio possono essere gestiti e questo periodo di alta volatilità che stiamo attraversando è un buon momento per controllare lo stato di salute del tuo portafoglio.   Se sei preoccupato per il tuo portafoglio, ecco le domande che dovresti porti per affrontare senza ansia i mercati volatili.


15/02/2022

È normale provare differenti emozioni quando si affrontano temi come denaro e inflazione. In particolare, quest’ultimo concetto è quello con il quale, oggi, ci troviamo a fare i conti. Perché un aumento generalizzato dei prezzi significa che, per acquistare il medesimo prodotto, oggi ci vogliono più soldi di quanti ne servissero ieri. Pur continuando a vedere che la cifra esatta dei tuoi risparmi non cambia, il valore reale è un’altra cosa ed è rapportato alla realtà, determinando il tuo potere di acquisto. L’inflazione “divora” in silenzio i nostri risparmi, un rischio che sottovalutiamo e che spesso non prendiamo in considerazione.  


07/02/2022

Gli italiani oggi vivono più a lungo rispetto alle generazioni precedenti. Negli ultimi 30 anni le aspettative di vita sono aumentate di cinque anni per le donne e di sette per gli uomini. In media, gli uomini e le donne che raggiungono l'età pensionabile tra i 65 e i 67 anni hanno una speranza di vita di 82 anni per gli uomini e 85 per le donne. Vivere a lungo è qualcosa che tutti desideriamo, ma questo sogno diventa realtà solo se la qualità della vita si mantiene costante dall'inizio alla fine. E la qualità della vita dipende spesso dal denaro e dai mezzi disponibili. Sfortunatamente anche la longevità può nascondere un imprevisto finanziario. Nessuno vorrebbe essere costretto a ridimensionare il proprio stile di vita, perché le risorse finanziarie accantonate e il reddito da pensione non bastano più a mantenerlo. Ed è proprio la pensione pubblica che sta andando sotto stress, per gli annosi problemi che ci trasciniamo da decenni e anche per la demografia perché la popolazione giovane va sempre più a ridursi mentre aumenta quella anziana grazie alla longevità. Se poi aggiungiamo la fecondità ai minimi e un tasso di crescita naturale negativo (espresso dal rapporto tra il saldo naturale – differenza tra nati vivi e morti – e la popolazione media, dato per mille, entrambi spingono al ribasso il trend demografico del Paese. Questo comporta che nel corso del tempo ci saranno sempre meno lavoratori che verseranno contributi pensionistici mentre aumenterà il numero di anni di pensione delle vecchie generazioni.


01/02/2022

In questo periodo non particolarmente felice per gli investitori, voglio raccontare la storia di tre uomini divenuti straordinari, grazie al loro diverso modo di far fronte alle situazioni difficili. Utilizzeremo questi esempi di vita per trarre alcuni insegnamenti importanti per la gestione dei nostri risparmi.  


04/01/2022

Inizia un nuovo anno e… anno nuovo vita nuova. Lo diciamo tutti, con l’inizio del nuovo anno ci sono i buoni propositi, ognuno di noi cerca di pensare a ciò che desidera di buono per il nuovo anno, per sé e per i propri familiari. La nostra mente si impegna fortemente a mettere in fila tutti i sogni che abbiamo, passa il tempo… e qualcosa si perde sempre di vista perché travolti dalla nostra quotidianità frenetica. Succede un po’ la stessa cosa quando si iniziano a fare propositi finanziari e secondo uno studio di Fidelity Investments, il 65% degli intervistati ha indicato come buoni propositi finanziari nel 2021: risparmiare di più spendere di meno ridurre il debito. Ma i dati mostrano che, nonostante le migliori intenzioni, molte persone non mantengono i propositi e infatti solo il 36% degli intervistati ha riferito di aver raramente o mai raggiunto le proprie buone intenzioni, mentre il 60% degli intervistati ha affermato di raggiungere a volte i propri obiettivi. Perché non si riescono a mantenere i propositi finanziari che ci si prefigge anche se si sa, che di fatto possono avere un impatto significativo sul nostro futuro? Spesso perché i nostri obiettivi non sono abbastanza specifici oppure sono talmente difficili da raggiungere che ci portano al fallimento dell’obiettivo.